Cosa succede quando il calcio finisce, quando i riflettori si spengono? Quando la recita del pallone arriva all’ultimo atto? È il momento più difficile nella vita di quei giocatori (ma non solo, anche al-lenatori) che non hanno ancora deciso cosa sarà il dopo. Ovvero lasciare il centro del palcoscenico dell’eccezionalità sportiva per ritrovarsi nel foyer del quotidiano, dove diventi uno dei tanti e non sei più abituato. E allora alcuni decidono di non decidere, e continuano a giocare all’infinito, come Marco Ballotta, portiere di ghiaccio, ancora in campo a 50 anni insieme a compagni di squadra che potrebbero essere i suoi figli. Altri mollano tutto, prendono una tavola da surf e uno zaino e si confondono tra giovani fricchettoni della loro età come Gianni Comandini, eroe solo per un derby. Altri ancora si ritirano in montagna, dopo un enorme dolore privato che ha pareggiato, nei conti della vita, un incredibile romanzo pubblico, come l’ex falegname juventino Moreno Torricelli. Altri infine riscattano nella normalità di un lavoro al bar una carriera geniale e maudit, come Francesco Flachi.
Sono i protagonisti di Ex – Storie di uomini dopo il calcio, storie dal finale aperto dove si scopre che vivere non è così facile come giocare. Ma è anche un affresco a dieci voci dentro e oltre gli anni d’oro, Ottanta e Novanta, del pallone nostrano, quelli dei trionfi nelle coppe europee, dell’epopee del Milan e della Juve, ma anche del Parma e della Lazio che fanno da sfondo alle avventure dei nostri protagonisti. Quelli in cui il campionato italiano era «il più bello del mondo».