Lìberos

Hai più carattere della tua kefiah?

Pubblicato il 19-11-2012

kefiahVi piace la kefiah? Prendetela a piccole dosi. Questo fazzolettone bicolore è un capo con una tale personalità che rischia di trasformare voi nel suo accessorio. Benchè in teoria sia un indumento di complemento, la kefiah tradizionale esprime significati politici così schiaccianti da predominare su qualunque altra cosa possiate esservi messi: chi indossa una kefiah indossa solo una kefiah. Simbolo storico della resistenza palestinese, vi posiziona subito a sinistra e nemmeno in quella moderata. Il suo testimonial principale è stato Yasser Arafat, che non è esattamente un maestro del fashion, ma la kefiah è sopravvissuta anche a lui, migrando presto dalle strade dell'intifada alle passerelle degli stilisti, prima come accessorio di tendenza e poi come classico del casual. Se vi stuzzica l'idea di portarla, fatelo consapevoli che prima che abbiate aperto bocca la kefiah avrà già fatto un discorso intero su di voi. E abbinare un libro a un pre-giudizio non è per niente facile.

 

 

 

 

Se avete 16 anni e state occupando il liceo Siotto, mettetevela tranquillamente con jeans, maglietta no logo e il romanzo di Dan Lungu intitolato Sono una vecchia comunista: sarete la sexy icona dell'antagonismo guerrigliero. Se invece avete superato l'età in cui persino quelli di scienze politiche si vergognano a dichiararsi ancora fuori corso, usatevi un po' di amor proprio ed evitate di farlo, anche se entrate con orgoglio ancora negli stessi jeans: nessuna fashionista ha consigli capaci di neutralizzare l'effetto "dietro liceo-davanti museo". Sarete più dignitose usando la kefiah come elemento di contrasto: il sempre efficace total black pantaloni+lupetto abbinato con L'etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber vi regalerà l'aura misteriosa di un'Eva Kant che ha studiato. Naturalmente parliamo sempre e solo della kefiah bianca e nera: quella rossa è inguardabile, a meno che non vogliate sembrare avvolte nella tovaglia di una pizzeria, scivolone in cui è incorso di recente anche Benedetto XVI, che pure in quanto a fashion non ha certo bisogno di consigli.

Se siete maschi e magari portate la kefiah perché vi appare più virile di una comune sciarpa di cotone, potete provare a generare sconcerto mettendola su un maglioncino di cashemere o su una giacca casual di buon taglio: metà di quelli che vi incontrano penseranno che vi siete imborghesito, l'altra metà che il sistema non vi ha ancora del tutto corrotto. Intorbidite ulteriormente le acque sfoggiando un testo spiazzante come Conversazioni notturne a Gerusalemme del card. Martini. A qualcuno che dovesse fare osservazioni sul fatto che è strano leggere testi cardinalizi conciati come militanti dell'OLP, ricordate che il compagno Carlo Maria Martini, su indicazione del compagno Nichi Vendola al confronto tv per le primarie del PD, ormai fa parte a pieno titolo del pantheon della sinistra italiana. Se quell'accostamento gli sembrerà plausibile, avrà perso il diritto di dubitare della credibilità degli abbinamenti della vostra kefiah.


saraChi lo ha scritto

Ho 24 anni, mi chiamo Sara e volevo fare il Dams, ma i miei non erano molto d'accordo. Così ho finito per studiare una cosa noiosa con la convinzione che nella vita non mi servirà assolutamente a niente. Nel tempo libero leggo tanto e cerco cose belle che costino poco e mi stiano bene. Forse mi riesce, perché le mie amiche mi chiedono consigli sull'una e sull'altra cosa. Su Lìberos tengo la rubrica "La Profashionista".

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