Lìberos

Mo­dus le­gen­di: po­te­re ai let­to­ri

Pubblicato il 14-03-2016

modus legendiQuan­te vol­te ab­bia­mo sen­ti­to qual­cu­no che co­no­scia­mo, o noi stes­si, di­re che l'e­di­to­ria per­de di qua­li­tà ogni an­no che pas­sa, che i li­bri in clas­si­fi­ca non so­no nean­che pa­ra­go­na­bi­li a quel­li che ave­va­no le stes­se po­si­zio­ni ne­gli an­ni Ot­tan­ta, che or­mai gli edi­to­ri pub­bli­ca­no so­lo "ro­bac­cia che ven­de" e non fan­no più scou­ting let­te­ra­rio? E quan­te vol­te ci sia­mo ri­spo­sti che evi­den­te­men­te, se quel­li so­no i li­bri che ven­do­no tan­to, è per­ché i let­to­ri vo­glio­no quel­lo e non al­tro?
 
C'è chi pen­sa che, in­ve­ce, i let­to­ri (for­ti) vo­glia­no dav­ve­ro al­tro: una scrit­tu­ra cu­ra­ta, per­so­nag­gi ben co­strui­ti, sto­rie che ri­man­go­no, an­che do­po aver fi­ni­to la let­tu­ra. Let­te­ra­tu­ra, in­som­ma. "Pe­rò la let­te­ra­tu­ra non ven­de, e chi la pub­bli­ca fa la fa­me, so­prat­tut­to se è un pic­co­lo edi­to­re che non com­pen­sa quel­l'in­ve­sti­men­to con le ven­di­te stel­la­ri dei di­vi del­la tv." Quin­di co­sa pos­so­no fa­re, quei let­to­ri che vo­glio­no in­ver­ti­re la ten­den­za? Co­me man­da­re un mes­sag­gio agli edi­to­ri per di­re "ehi, non aver pau­ra di pub­bli­ca­re quel li­bro bel­lo ma dif­fi­ci­le, per­ché ci sia­mo an­che noi, e sia­mo di­spo­sti a com­prar­lo"? C'è un grup­po di let­to­ri che ha avu­to un'i­dea. Il grup­po è Bil­ly, il vi­zio di leg­ge­re, che con­ta su Fa­ce­book più di nove­mi­la iscrit­ti, e da an­ni pro­muo­ve una let­tu­ra con­sa­pe­vo­le: non so­lo con­si­gli di let­tu­ra ge­ne­ri­ci, dun­que, ma ap­pro­fon­di­men­to, con­fron­to, ana­li­si del te­sto e del con­te­sto. Non da ac­ca­de­mi­ci, ma da let­to­ri. Let­to­ri che non si ac­con­ten­ta­no. Eb­be­ne, i due mo­de­ra­to­ri del grup­po, An­ge­lo Di Li­ber­to e Car­lo Cac­cia­to­re, han­no pro­po­sto un'i­ni­zia­ti­va: sce­glia­mo un li­bro di un pic­co­lo edi­to­re e an­dia­mo in mas­sa a com­prar­lo nel­la stes­sa set­ti­ma­na. 3000 per­so­ne che com­pra­no lo stes­so li­bro, se è di un au­to­re pres­so­ché sco­no­sciu­to e di un pic­co­lo edi­to­re, sca­te­na­no un ca­so edi­to­ria­le. E i ca­si edi­to­ria­li por­ta­no gli edi­to­ri a ri­flet­te­re, e se do­po il pri­mo an­co­ra due, tre, die­ci li­bri di qua­li­tà fan­no que­sti nu­me­ri so­lo con la for­za del pas­sa­pa­ro­la, ma­ga­ri ini­zie­ran­no a pen­sa­re che as­se­con­da­re le pru­de­rie non è l'u­ni­co mo­do di sta­re sul mer­ca­to, ma­ga­ri ini­zie­ran­no a ca­pi­re che il ve­ro tar­get da rag­giun­ge­re non so­no quel­li che com­pra­no un li­bro al­l'an­no, ma quel­li che ne com­pra­no di­ver­si al me­se. I let­to­ri for­ti, ap­pun­to. 

Co­me fun­zio­na? 
Vie­ne pro­po­sta una ro­sa di 5 ti­to­li, e i let­to­ri vo­ta­no quel­lo che poi tut­ti in­sie­me an­dre­mo a com­pra­re nel­la stes­sa set­ti­ma­na. Si vo­ta sul­la pa­gi­na  Fa­ce­book de­di­ca­ta al­l'i­ni­zia­ti­va: https://​www.​fac​eboo​k.​com/​mod​usle​gend​i/ fi­no al 31 mar­zo. Poi, dal 18 al 24 apri­le si va tut­ti a com­pra­re il li­bro più vo­ta­to. È im­por­tan­te far­lo tut­ti nel­la stes­sa set­ti­ma­na per­ché co­sì riu­sci­re­mo a man­da­re il li­bro in clas­si­fi­ca.

Pron­ti? Via!

 

Non sei ancora iscritto?


Perché iscriversi a Lìberos?

Per presentarsi. Liberos.it è un social network, quindi uno spazio dove farsi riconoscere come soggetti individuali e interagire con gli altri. Qui, dietro ai nickname, ci sono sempre delle persone.

Per appartenenza. Gli altri social network sono piattaforme globali, non tematiche e non legate a un luogo fisico preciso: chi si iscrive a Facebook non si identifica in Facebook, ma nella propria rete personale di contatti. Nello spazio virtuale di liberos.it si incontra invece una comunità reale di appassionati di libri, radicata in un territorio e coesa da un codice etico. Iscriversi a liberos.it significa riconoscere l'ideale di questa appartenenza.

Perché personalizza le scelte. Avere le statistiche di iscrizione ci rende precisi, perché ci permette di applicare dei filtri allo scambio di informazioni. I dati facoltativi sui nostri gusti e sulla nostra geolocalizzazione ci aiutano a scegliere - in mezzo a tutte gli stimoli disponibili - cosa vogliamo fare e cosa ci interessa davvero sapere.