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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
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I nomi epiceni
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
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Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Natsuo Kirino

Le quattro casalinghe di Tokyo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 7 librerie
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 7 librerie

"Faticare fino a esaurire tutte le forze, per non pensare a nulla. Vivere all'opposto della sua famiglia. Ma tutto ciò non aveva fatto che aumentare la sua rabbia e la sua tristezza. Nessuno, né Yoshiki né Nobuki, avrebbe più potuto salvarla. Forse proprio per questo aveva oltrepassato il confine, perché era talmente disperata che voleva solo un mondo diverso".
Nel turno di notte di una fabbrica lavorano quattro amiche logorate dalla vita casalinga e coniugale. Il loro sistema nervoso è sottoposto a una continua tensione. La prima a cedere è la più giovane, la graziosa Yayoi, madre e moglie esemplare. Una notte, in un impeto di rabbia, strozza con una cintura il marito, tornato a casa ubriaco dopo aver dilapidato tutti i risparmi con una ragazza cinese abbordata in un bar. Yayoi chiede aiuto a Masako, l'amica più intelligente e coraggiosa, che a sua volta coinvolge Yoshie, una donna angariata da una figlia adolescente capricciosa e da una suocera invalida.

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Thanit

Le quattro casalinghe di Tokyo sono 4 donne normali che vivono nella metropoli giapponese e lavorano in un deprimente stabilimento in cui confezionano colazioni in scatola. Sono un gruppo più o meno affiatato, o perlomeno lavorano sempre in sintonia lungo la catena di montaggio fino a che il loro equilibrio non si incrina, e le loro vite quotidiane - scanditi dai ritmi dei turni notturni - non vengono sconvolte. Tutto perché Yayoi, la più carina delle 4, uccide in preda all'esasperazione il marito violento e che ha giocato tutti i risparmi di famiglia in una casa da gioco di Kabuki-cho. La solidarietà fra le donne ha la meglio, e Masako - la più fredda fra le quattro colleghe - decide di aiutarla a nascondere il cadavere. Come? Facendolo a pezzi nel bagno di casa sua, grazie all'aiuto della più anziana Yoshie e della spendacciona Kuniko. Sia Yoshie che Kuniko hanno un bisogno disperato di soldi, e questo le spinge ad aiutare Masako nel grottesco piano. Qualcosa però va storto, e le donne entrano in un circolo vizioso e infernale, popolato da usurai, prostitute, protettori e spietati yakuza. Sicuramente una lettura sul Giappone molto diversa da quelle a cui ero abituata, visto che fin'ora mi ero sempre concentrata su Banana Yoshimoto e Haruki Murakami. Non c'è traccia di delicatezza, nessun sogno ma solo incubi e spietata realtà. Un romanzo in cui ho trovato qualche piccola banalità nel linguaggio utilizzato (a tratti manca la scorrevolezza dell'italiano che ho trovato invece nelle bellissime traduzioni di Giorgio Amitrano) ma la cui trama è veramente avvincente. Consigliatissimo.

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Luisa

Nonostante i tratti macabri e inquietanti, quello che mi è rimasto alla fine è stato un senso di profonda tristezza..tutti i personaggi, e non sono pochi, sono profondamente soli....dal più giovane al più vecchio, dal più ricco al più povero, dal più simpatico al più antipatico. Una solitudine vissuta con sofferenza, riluttanza, agonia e tormento, solo per la protagonista principale vissuta come libertà..

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Editore: Neri Pozza

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 652

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8854503223

ISBN-13: 9788854503229

Data di pubblicazione: 2008

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Natsuo Kirino

Le quattro casalinghe di Tokyo

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Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 7 librerie

"Faticare fino a esaurire tutte le forze, per non pensare a nulla. Vivere all'opposto della sua famiglia. Ma tutto ciò non aveva fatto che aumentare la sua rabbia e la sua tristezza. Nessuno, né Yoshiki né Nobuki, avrebbe più potuto salvarla. Forse proprio per questo aveva oltrepassato il confine, perché era talmente disperata che voleva solo un mondo diverso".
Nel turno di notte di una fabbrica lavorano quattro amiche logorate dalla vita casalinga e coniugale. Il loro sistema nervoso è sottoposto a una continua tensione. La prima a cedere è la più giovane, la graziosa Yayoi, madre e moglie esemplare. Una notte, in un impeto di rabbia, strozza con una cintura il marito, tornato a casa ubriaco dopo aver dilapidato tutti i risparmi con una ragazza cinese abbordata in un bar. Yayoi chiede aiuto a Masako, l'amica più intelligente e coraggiosa, che a sua volta coinvolge Yoshie, una donna angariata da una figlia adolescente capricciosa e da una suocera invalida.

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Thanit

Le quattro casalinghe di Tokyo sono 4 donne normali che vivono nella metropoli giapponese e lavorano in un deprimente stabilimento in cui confezionano colazioni in scatola. Sono un gruppo più o meno affiatato, o perlomeno lavorano sempre in sintonia lungo la catena di montaggio fino a che il loro equilibrio non si incrina, e le loro vite quotidiane - scanditi dai ritmi dei turni notturni - non vengono sconvolte. Tutto perché Yayoi, la più carina delle 4, uccide in preda all'esasperazione il marito violento e che ha giocato tutti i risparmi di famiglia in una casa da gioco di Kabuki-cho. La solidarietà fra le donne ha la meglio, e Masako - la più fredda fra le quattro colleghe - decide di aiutarla a nascondere il cadavere. Come? Facendolo a pezzi nel bagno di casa sua, grazie all'aiuto della più anziana Yoshie e della spendacciona Kuniko. Sia Yoshie che Kuniko hanno un bisogno disperato di soldi, e questo le spinge ad aiutare Masako nel grottesco piano. Qualcosa però va storto, e le donne entrano in un circolo vizioso e infernale, popolato da usurai, prostitute, protettori e spietati yakuza. Sicuramente una lettura sul Giappone molto diversa da quelle a cui ero abituata, visto che fin'ora mi ero sempre concentrata su Banana Yoshimoto e Haruki Murakami. Non c'è traccia di delicatezza, nessun sogno ma solo incubi e spietata realtà. Un romanzo in cui ho trovato qualche piccola banalità nel linguaggio utilizzato (a tratti manca la scorrevolezza dell'italiano che ho trovato invece nelle bellissime traduzioni di Giorgio Amitrano) ma la cui trama è veramente avvincente. Consigliatissimo.

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Luisa

Nonostante i tratti macabri e inquietanti, quello che mi è rimasto alla fine è stato un senso di profonda tristezza..tutti i personaggi, e non sono pochi, sono profondamente soli....dal più giovane al più vecchio, dal più ricco al più povero, dal più simpatico al più antipatico. Una solitudine vissuta con sofferenza, riluttanza, agonia e tormento, solo per la protagonista principale vissuta come libertà..

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