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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Vladimir Nabokov

Una bellezza russa

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Inserito il 11-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
Disponibile in 2 librerie
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Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
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Nabokov non fu solo l’autore di romanzi fra i supremi del Novecento, dal Dono a Lolita, ma anche un magistrale creatore di racconti. Di tale versante della sua attività, ancora in gran parte da scoprire, questa vasta silloge, che integra quella della Veneziana, offre un panorama completo, giacché raduna in una sequenza rigorosamente cronologica i testi che Nabokov scrisse a partire dal 1921 e pubblicò poi in quattro celebri raccolte uscite tra il 1958 e il 1976. Con una sorta di bacchetta divinatoria e le infinite variazioni della sua arte caleidoscopica, Nabokov ci guida alla scoperta degli aspetti più elusivi di ciò che abitualmente chiamiamo realtà. Sono favole briose, storie agrodolci di perdita, sconfitta o solitudine, claustrofobici esercizi di orrore, campionature dell’umana follia che si proiettano sullo sfondo di paesaggi urbani colti nella loro «sensazione dinamica» o di fenomeni naturali intesi come epifanie del divino, mentre affiorano continuamente gli echi della giovinezza in Russia, degli anni universitari in Inghilterra, del periodo émigré in Germania e Francia, e infine del soggiorno in quell’America che – come egli stesso ebbe a dire – andava via via inventando, dopo aver inventato l’Europa.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 832

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845922154

ISBN-13: 9788845922152

Data di pubblicazione: 2007

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Nabokov non fu solo l’autore di romanzi fra i supremi del Novecento, dal Dono a Lolita, ma anche un magistrale creatore di racconti. Di tale versante della sua attività, ancora in gran parte da scoprire, questa vasta silloge, che integra quella della Veneziana, offre un panorama completo, giacché raduna in una sequenza rigorosamente cronologica i testi che Nabokov scrisse a partire dal 1921 e pubblicò poi in quattro celebri raccolte uscite tra il 1958 e il 1976. Con una sorta di bacchetta divinatoria e le infinite variazioni della sua arte caleidoscopica, Nabokov ci guida alla scoperta degli aspetti più elusivi di ciò che abitualmente chiamiamo realtà. Sono favole briose, storie agrodolci di perdita, sconfitta o solitudine, claustrofobici esercizi di orrore, campionature dell’umana follia che si proiettano sullo sfondo di paesaggi urbani colti nella loro «sensazione dinamica» o di fenomeni naturali intesi come epifanie del divino, mentre affiorano continuamente gli echi della giovinezza in Russia, degli anni universitari in Inghilterra, del periodo émigré in Germania e Francia, e infine del soggiorno in quell’America che – come egli stesso ebbe a dire – andava via via inventando, dopo aver inventato l’Europa.

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