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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Haruki Murakami

L'uccello che girava le viti del mondo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 7 librerie
Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 7 librerie

Tutto prende il via da due episodi all'apparenza insignificanti: la scomparsa del gatto di casa ed una misteriosa telefonata anonima. Murakami ci dà un'immagine complessa e irresistibile del Giappone contemporaneo.

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Recensioni

Noce Moscata

Caro Haruki, questo è il tuo quarto libro che leggo. Che dire? Spettacolare. È un libro magico. Di solito in ogni tuo romanzo, c'è un motivo personale che si ricollega casualmente alla mia vita. Ne "L'arte di correre" dici che hai iniziato a correre alla mia stessa età. Scrivi buona parte di "Norwegian wood" a Roma, una città che in questo periodo della mia vita è molto importante. In questa lunghissima storia, una delle protagoniste si da un nome per poter essere facilmente riconosciuta: Nutmeg.. o Noce Moscata, il nick che uso io per quasi tutti i miei accessi in Internet. Lo so, è una cretinata, ma considerando la magia dei tuoi libri e la forza suggestiva che hanno, mi piace pensare che anche questi piccoli dettagli facciano parte dell'incantesimo. Cos'ha questo libro che lo rende così attraente? Forse il fatto che abbia di tutto dentro. Il thriller, le parentesi storiche, i viaggi onirici della mente, la psicologia, l'amore, il soprannaturale. Scritto da altri ne uscirebbe un guazzabuglio, ma tu sei stato capace di costruire una storia perfettamente circolare, dove tutto torna e la corrente ti riporta al punto d'origine. Esattamente come in un pozzo, che insieme all'uccello giraviti, è il "bandolo" attorno al quale si dipana la matassa di questo romanzo. I tuoi personaggi miti e riflessivi si ritrovano sempre in tutti i tuoi libri, ma mai uguali a se stessi. E il color pastello che usi per descrivere le scenografie, i sentimenti, le luci e le ombre dei protagonisti, è sempre di una delicatezza sconcertante. Ho divorato le ultime cento pagine, per vedere come sarebbe andata a finire, ma appena letta l'ultima frase, mi sono pentita di non essermele gustate ancora per un po'. La storia di per sé è semplice. Due episodi insignificanti, la scomparsa di un gatto e una telefonata misteriosa sconvolgono di colpo, la vita del tranquillissimo Okada Toru, che da allora dovrà usare tutte le sue forze in un estenuante ricerca di risposte. Su sua moglie, su se stesso, sul senso della vita. E l'uccello che gira le viti assiste nell'ombra a questo teatrino che accomuna tutti gli uomini. La ricerca di qualcosa che a tutti scappa continuamente dalle mani. Guarda indefesso le vicende dei protagonisti, accompagnandoli con la sua voce stridula, quasi guidandoli in una scacchiera verso il proprio destino. Caro Haruki, sei un maestro nel far diventare l'impossibile plausibile, ed è per questo che continuerò a prendere tuoi libri. Arrivata a questo punto non potrei né vorrei farne a meno. Un'altra cosa che mi piace di te, e che accomuna tutti i tuoi racconti, è il fatto che le citazioni che fai di musica e letteratura sono sempre ben dettagliate. Se citi un libro, ne citi l'autore e a volte la trama. Per i brani musicali, la stessa cosa. E personalmente, vedo questa tua "meticolosità" come la ciliegina sulla torta. Non c'è niente di meglio che potersi immaginare un personaggio e contestualizzarlo con ciò che legge, o ciò che ascolta. Guarda, se ci fossero corsi per stalker, ne farei subito uno, per poterti conoscere. Cercherei almeno di averti come vicino di casa. Ah, sai una cosa? Io un pozzo a casa ce l'ho. Ed è chiuso da molti anni, volevamo farlo fuori, ma adesso quasi quasi ce lo teniamo come "pensatoio". ^^ Intanto nella vita reale: adotto la parola "mortificazione" come stimolo per la giornata a venire

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Editore: Baldini & Castoldi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 744

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-13: 9788880894643

Data di pubblicazione: 1999

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Noce Moscata

Caro Haruki, questo è il tuo quarto libro che leggo. Che dire? Spettacolare. È un libro magico. Di solito in ogni tuo romanzo, c'è un motivo personale che si ricollega casualmente alla mia vita. Ne "L'arte di correre" dici che hai iniziato a correre alla mia stessa età. Scrivi buona parte di "Norwegian wood" a Roma, una città che in questo periodo della mia vita è molto importante. In questa lunghissima storia, una delle protagoniste si da un nome per poter essere facilmente riconosciuta: Nutmeg.. o Noce Moscata, il nick che uso io per quasi tutti i miei accessi in Internet. Lo so, è una cretinata, ma considerando la magia dei tuoi libri e la forza suggestiva che hanno, mi piace pensare che anche questi piccoli dettagli facciano parte dell'incantesimo. Cos'ha questo libro che lo rende così attraente? Forse il fatto che abbia di tutto dentro. Il thriller, le parentesi storiche, i viaggi onirici della mente, la psicologia, l'amore, il soprannaturale. Scritto da altri ne uscirebbe un guazzabuglio, ma tu sei stato capace di costruire una storia perfettamente circolare, dove tutto torna e la corrente ti riporta al punto d'origine. Esattamente come in un pozzo, che insieme all'uccello giraviti, è il "bandolo" attorno al quale si dipana la matassa di questo romanzo. I tuoi personaggi miti e riflessivi si ritrovano sempre in tutti i tuoi libri, ma mai uguali a se stessi. E il color pastello che usi per descrivere le scenografie, i sentimenti, le luci e le ombre dei protagonisti, è sempre di una delicatezza sconcertante. Ho divorato le ultime cento pagine, per vedere come sarebbe andata a finire, ma appena letta l'ultima frase, mi sono pentita di non essermele gustate ancora per un po'. La storia di per sé è semplice. Due episodi insignificanti, la scomparsa di un gatto e una telefonata misteriosa sconvolgono di colpo, la vita del tranquillissimo Okada Toru, che da allora dovrà usare tutte le sue forze in un estenuante ricerca di risposte. Su sua moglie, su se stesso, sul senso della vita. E l'uccello che gira le viti assiste nell'ombra a questo teatrino che accomuna tutti gli uomini. La ricerca di qualcosa che a tutti scappa continuamente dalle mani. Guarda indefesso le vicende dei protagonisti, accompagnandoli con la sua voce stridula, quasi guidandoli in una scacchiera verso il proprio destino. Caro Haruki, sei un maestro nel far diventare l'impossibile plausibile, ed è per questo che continuerò a prendere tuoi libri. Arrivata a questo punto non potrei né vorrei farne a meno. Un'altra cosa che mi piace di te, e che accomuna tutti i tuoi racconti, è il fatto che le citazioni che fai di musica e letteratura sono sempre ben dettagliate. Se citi un libro, ne citi l'autore e a volte la trama. Per i brani musicali, la stessa cosa. E personalmente, vedo questa tua "meticolosità" come la ciliegina sulla torta. Non c'è niente di meglio che potersi immaginare un personaggio e contestualizzarlo con ciò che legge, o ciò che ascolta. Guarda, se ci fossero corsi per stalker, ne farei subito uno, per poterti conoscere. Cercherei almeno di averti come vicino di casa. Ah, sai una cosa? Io un pozzo a casa ce l'ho. Ed è chiuso da molti anni, volevamo farlo fuori, ma adesso quasi quasi ce lo teniamo come "pensatoio". ^^ Intanto nella vita reale: adotto la parola "mortificazione" come stimolo per la giornata a venire

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