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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Colum McCann

Questo bacio vada al mondo intero

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 2 librerie

New York, agosto 1974. La città si ferma, come incantata, e guarda in alto: un funambolo sta attraversando il vuoto tra le Torri gemelle, in equilibrio su un cavo d'acciaio, a centodieci piani d'altezza. Intorno all'enigmatica figura di Philippe Petit, eroica e insieme così fragile, e alla sua passeggiata tra le nuvole, Colum McCann costruisce un romanzo fatto di storie e voci intrecciate, il ritratto autentico e coinvolgente di un'America in bilico fra sogno e tragedia. All'ombra di quelle torri, simbolo di potere e presagio della caduta che verrà, si incrociano le vite di Corrigan, folle di Dio che ha trovato il suo Terzo mondo nel Bronx; della prostituta Tillie, a trentotto anni già nonna, e non ancora sconfitta dalla vita; di Claire, chiusa nel suo lussuoso appartamento nell'Upper East Side a piangere il figlio morto in Vietnam; di Gloria, discendente di schiavi, che condivide lo stesso dolore e al centro di tutto, l'indifesa bellezza della vita, sospesa come un equilibrista sul filo.

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Noce Moscata

Premessa: molto spesso le mie letture provengono dalla biblioteca. Purtroppo la mia fame “letteraria” non va di pari passo con le mie entrate. Così, i libri che invece decido di acquistare sono il frutto di un lungo corteggiamento, che passa attraverso le recensioni, sguardi fugaci attraverso le vetrine della libreria, ricerca di note sull'autore. A volte prendo delle cantonate incredibili, a volte no. A volte come in questo caso, raggiungo l'apoteosi del mio “baratto figurato”. Immagino i soldi che consegno direttamente nelle mani dell'autore, e corrispettivamente immagino l'autore che mi fa scivolare nella mano un pugno di emozioni che entrano nel mio animo. Allora la beatitudine mi si stampa in viso, e passo i giorni dopo aver chiuso il libro a rigirarmelo tra le mani, come un innamorato maneggia fino a consumarla, la prima lettera d'amore ricevuta. C'è chi con la carta fa origami a forma di gru. Se vengono bene puoi tenerle nella mano e stanno in piedi da sole. C'è chi con le parole fa origami a forma di storie. Se vengono bene ti attraversano il cuore, senza bisogno di chiederti la chiave. E questo romanzo è pieno di origami. È pieno di storie palpitanti. Un equilibrista le guarda dall'alto e le congela in un'istantanea a colori. Noi non facciamo altro che leggere il puzzle che compone quella foto. Storie e vite in bilico come il funambolo che le contempla senza vederle.. in bilico tra presente e futuro, tra dolore ed espiazione, tra errori atavici e salvezza, tra disperazione e riscatto, tra amore sudicio e amore immacolato. Ma alla fine del libro, proprio all'ultimissima pagina la consapevolezza è una sola: che c'è una fede che a volte non sappiamo di avere, ed è una fede connaturata alla nostra stessa esistenza, che cammina sempre sopra una corda tesa sul nulla, e sulla fune siamo in perfetta solitudine, noi e la nostra fede in qualcosa. E chi se ne frega dei nostri buoni propositi, delle nostre intenzioni, possiamo sempre cadere da un momento all'altro, ma possiamo anche arrivare alla fine del filo; e se ci arriviamo, chi ci tende la mano è proprio lei, la fede, la meta, l'amore, l'amicizia, la serenità, tutte facce di una stessa medaglia. Una piccola medaglia, quasi una monetina da 5 centesimi, che possiamo deporre sulla linea dell'orizzonte durante il tramonto, e accorgerci che ha la stessa forma del Sole. Una frase per tutte: "C'è chi pensa che l'amore sia la fine della strada, e che se si è abbastanza fortunati da trovarlo ci si ferma lì. Altri dicono che è come un burrone nel quale si precipita. Ma chiunque abbia vissuto almeno un po' sa che muta con il passare dei giorni, e secondo l'energia che gli si dedica, lo si conserva o ci si aggrappa, oppure lo si perde, ma a volte capita che non sia nemmeno mai stato lì, sin dall'inizio." (Pag.395) Intanto nella vita reale: credo in noi due, come credo alle melanzane alla parmigiana. Perché esistiamo insieme come esistono le melanzane e il formaggio. E il connubio, non te lo devo certo spiegare io che è squisito proprio perché nasce dalla fusione di due sapori diversi. :)

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Editore: Rizzoli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 456

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8817040746

ISBN-13: 9788817040747

Data di pubblicazione: 2010

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Colum McCann

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New York, agosto 1974. La città si ferma, come incantata, e guarda in alto: un funambolo sta attraversando il vuoto tra le Torri gemelle, in equilibrio su un cavo d'acciaio, a centodieci piani d'altezza. Intorno all'enigmatica figura di Philippe Petit, eroica e insieme così fragile, e alla sua passeggiata tra le nuvole, Colum McCann costruisce un romanzo fatto di storie e voci intrecciate, il ritratto autentico e coinvolgente di un'America in bilico fra sogno e tragedia. All'ombra di quelle torri, simbolo di potere e presagio della caduta che verrà, si incrociano le vite di Corrigan, folle di Dio che ha trovato il suo Terzo mondo nel Bronx; della prostituta Tillie, a trentotto anni già nonna, e non ancora sconfitta dalla vita; di Claire, chiusa nel suo lussuoso appartamento nell'Upper East Side a piangere il figlio morto in Vietnam; di Gloria, discendente di schiavi, che condivide lo stesso dolore e al centro di tutto, l'indifesa bellezza della vita, sospesa come un equilibrista sul filo.

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Premessa: molto spesso le mie letture provengono dalla biblioteca. Purtroppo la mia fame “letteraria” non va di pari passo con le mie entrate. Così, i libri che invece decido di acquistare sono il frutto di un lungo corteggiamento, che passa attraverso le recensioni, sguardi fugaci attraverso le vetrine della libreria, ricerca di note sull'autore. A volte prendo delle cantonate incredibili, a volte no. A volte come in questo caso, raggiungo l'apoteosi del mio “baratto figurato”. Immagino i soldi che consegno direttamente nelle mani dell'autore, e corrispettivamente immagino l'autore che mi fa scivolare nella mano un pugno di emozioni che entrano nel mio animo. Allora la beatitudine mi si stampa in viso, e passo i giorni dopo aver chiuso il libro a rigirarmelo tra le mani, come un innamorato maneggia fino a consumarla, la prima lettera d'amore ricevuta. C'è chi con la carta fa origami a forma di gru. Se vengono bene puoi tenerle nella mano e stanno in piedi da sole. C'è chi con le parole fa origami a forma di storie. Se vengono bene ti attraversano il cuore, senza bisogno di chiederti la chiave. E questo romanzo è pieno di origami. È pieno di storie palpitanti. Un equilibrista le guarda dall'alto e le congela in un'istantanea a colori. Noi non facciamo altro che leggere il puzzle che compone quella foto. Storie e vite in bilico come il funambolo che le contempla senza vederle.. in bilico tra presente e futuro, tra dolore ed espiazione, tra errori atavici e salvezza, tra disperazione e riscatto, tra amore sudicio e amore immacolato. Ma alla fine del libro, proprio all'ultimissima pagina la consapevolezza è una sola: che c'è una fede che a volte non sappiamo di avere, ed è una fede connaturata alla nostra stessa esistenza, che cammina sempre sopra una corda tesa sul nulla, e sulla fune siamo in perfetta solitudine, noi e la nostra fede in qualcosa. E chi se ne frega dei nostri buoni propositi, delle nostre intenzioni, possiamo sempre cadere da un momento all'altro, ma possiamo anche arrivare alla fine del filo; e se ci arriviamo, chi ci tende la mano è proprio lei, la fede, la meta, l'amore, l'amicizia, la serenità, tutte facce di una stessa medaglia. Una piccola medaglia, quasi una monetina da 5 centesimi, che possiamo deporre sulla linea dell'orizzonte durante il tramonto, e accorgerci che ha la stessa forma del Sole. Una frase per tutte: "C'è chi pensa che l'amore sia la fine della strada, e che se si è abbastanza fortunati da trovarlo ci si ferma lì. Altri dicono che è come un burrone nel quale si precipita. Ma chiunque abbia vissuto almeno un po' sa che muta con il passare dei giorni, e secondo l'energia che gli si dedica, lo si conserva o ci si aggrappa, oppure lo si perde, ma a volte capita che non sia nemmeno mai stato lì, sin dall'inizio." (Pag.395) Intanto nella vita reale: credo in noi due, come credo alle melanzane alla parmigiana. Perché esistiamo insieme come esistono le melanzane e il formaggio. E il connubio, non te lo devo certo spiegare io che è squisito proprio perché nasce dalla fusione di due sapori diversi. :)

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