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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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David Grossman

A un cerbiatto somiglia il mio amore

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 3 librerie
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Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 3 librerie

Israele, guerra dei Sei Giorni. Avram, Orah e Ilan, sedicenni, sono ricoverati nel reparto di isolamento di un ospedale di Gerusalemme. I tre ragazzi si uniscono in un'amicizia che si trasformerà, molto tempo dopo, nell'amore e nel matrimonio tra Orah e Ilan. Dopo trentasei anni, Orah è una donna separata, madre di due figli, Adam e Ofer. Quest'ultimo, militare di leva, accetta di partecipare a un'incursione in Cisgiordania. Preda di un oscuro presentimento, Orah decide di abbandonare tutto e partire, per non essere presente quando gli ufficiali dell'esercito verranno a darle la notizia della morte del figlio. Ad accompagnare la donna c'è Avram, ricomparso nella sua vita dopo più di un ventennio. Il loro viaggio diventa occasione di riflessione e di rimpianto, ma anche di gioia e tenera rievocazione. Fino a che arriverà il momento di tornare a fare i conti con il presente che, tutt'intorno, preme inesorabile.

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ElisaL

Come può una madre difendere il proprio figlio dai pericoli della guerra? Attraverso la preghiera, l'attesa? E se queste invece venissero sostituite da un lungo viaggio passato a raccontare una, due, tre, quattro, cinque vite intrecciate? Sullo sfondo dell'infinito conflitto israeliano-palestinese, Orah non ce la fa a rimanere con le mani in mano ad attendere che qualcuno le porti la notizia della morte di Ofer: zaino in spalla e forza nella voce, reagisce all'insensatezza della guerra con un rituale personale di scongiuro, denso di amore. Per Avram, per Ilan, per sé stessa. Ma, soprattutto, per Ofer. Una storia meravigliosa, nata dalla penna di un padre che si è visto strappare via il proprio figlio proprio dalla guerra israeliana. Personalmente, mi sono innamorata di Avram. E' un commento superficiale, forse, ma è un personaggio così vivido e affascinante nella sua forza e nelle sue debolezze da farti desiderare di essere Orah, durante tutta la narrazione. Non è una cosa da poco: ho incontrato pochi personaggi che mi abbiano fatto lo stesso effetto, finora, e tutti provengono dai migliori classici.

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 781

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804592745

ISBN-13: 9788804592747

Data di pubblicazione: 2009

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Israele, guerra dei Sei Giorni. Avram, Orah e Ilan, sedicenni, sono ricoverati nel reparto di isolamento di un ospedale di Gerusalemme. I tre ragazzi si uniscono in un'amicizia che si trasformerà, molto tempo dopo, nell'amore e nel matrimonio tra Orah e Ilan. Dopo trentasei anni, Orah è una donna separata, madre di due figli, Adam e Ofer. Quest'ultimo, militare di leva, accetta di partecipare a un'incursione in Cisgiordania. Preda di un oscuro presentimento, Orah decide di abbandonare tutto e partire, per non essere presente quando gli ufficiali dell'esercito verranno a darle la notizia della morte del figlio. Ad accompagnare la donna c'è Avram, ricomparso nella sua vita dopo più di un ventennio. Il loro viaggio diventa occasione di riflessione e di rimpianto, ma anche di gioia e tenera rievocazione. Fino a che arriverà il momento di tornare a fare i conti con il presente che, tutt'intorno, preme inesorabile.

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