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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Stefan Zweig

Mendel dei libri

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 5 librerie
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 5 librerie

La storia di un uomo che forse non ha letto tutti i libri, ma che tutti li conosce. Il sovrano di un mondo parallelo – un mondo di carta.

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Noce Moscata

 

Concentrato d'amore su piatto piano
 
Difficilmente mi piacciono i libri piccini picciò.
 
Non che io sia una di quelle “o mille pagine o niente” per carità, però ho sempre pensato che spesso proprio perché piccolini, i libri concepiti così, si autolimitino, perché non hanno la possibilità di presentarsi e di rimanere impressi nella memoria in maniera radicata e profonda. Naturalmente tengo fuori dal novero i libri di aforismi, ovvio, che quelli si sa, la caratteristica è proprio quella, due paroline, una botta di vita, e volano di bocca in bocca come la freccia dall’arco scocca.
 
Eppure questo, è un gioiellino che sullo scaffale va messo di facciata e non di costa. Grande quanto un portafotografia 10 x 13 e sottile quanto un foglio di colla di pesce, ha il dono nelle sue poche pagine, di rivolgersi a tutti coloro che amano i libri, e non solo. 
 
Mendel è un uomo innamorato. La sua mente e il suo cuore, sono da sempre dediti a un mondo fatto di carta e di caratteri stampati.  Ed è un amore puro, che lo fa commuovere davanti a edizioni pregiate, e nella lettura, lo porta a isolarsi da tutto ciò che lo circonda, di cui Mendel non sa e non vuole sapere niente, perché tutto ciò che gli serve per vivere ed esistere ce l’ha davanti, oltre i suoi occhiali, in un universo fatto di cellulosa.
 
Ma una passione talmente elevata, va anche trattata come un’ amante, e se Mendel sa benissimo cosa significa essere fedele a questo amore, la Storia invece irrispettosa nella sua brutalità, si fa beffe di lui e gioca col suo destino, calpestando il senso della vita e della memoria. Ed ecco che l’incanto si infrange sullo scoglio della realtà, e Mendel non è più Mendel dei libri, ma mendel e basta, senza neanche un carattere maiuscolo,  a testimonianza di un’identità strappata in malo modo.
 
È una lezione commovente, non solo per chi ama rifugiarsi nei libri, ma anche per coloro che in qualche modo ne vengono a contatto: i librai, troppo presi dalle regole del marketing per ricordarsi il valore di ciò che vendono; i bibliotecari, troppo annoiati per illuminarsi davanti a una richiesta di aiuto; i lettori, a volte troppo assetati e distratti dalla ricerca di una trama, per godere della lettura in se stessa; e infine gli spettatori, che troppo annoiati nel guardare chi legge, spesso non rispettano quel rifugio che il lettore si crea da tutto e da tutti, alla ricerca di un conforto e ristoro che sfuggono agli occhi di coloro che non sono avvezzi a combattere l’oblio della memoria.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 53

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 884592274X

ISBN-13: 9788845922749

Data di pubblicazione: 2008

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Noce Moscata

 

Concentrato d'amore su piatto piano
 
Difficilmente mi piacciono i libri piccini picciò.
 
Non che io sia una di quelle “o mille pagine o niente” per carità, però ho sempre pensato che spesso proprio perché piccolini, i libri concepiti così, si autolimitino, perché non hanno la possibilità di presentarsi e di rimanere impressi nella memoria in maniera radicata e profonda. Naturalmente tengo fuori dal novero i libri di aforismi, ovvio, che quelli si sa, la caratteristica è proprio quella, due paroline, una botta di vita, e volano di bocca in bocca come la freccia dall’arco scocca.
 
Eppure questo, è un gioiellino che sullo scaffale va messo di facciata e non di costa. Grande quanto un portafotografia 10 x 13 e sottile quanto un foglio di colla di pesce, ha il dono nelle sue poche pagine, di rivolgersi a tutti coloro che amano i libri, e non solo. 
 
Mendel è un uomo innamorato. La sua mente e il suo cuore, sono da sempre dediti a un mondo fatto di carta e di caratteri stampati.  Ed è un amore puro, che lo fa commuovere davanti a edizioni pregiate, e nella lettura, lo porta a isolarsi da tutto ciò che lo circonda, di cui Mendel non sa e non vuole sapere niente, perché tutto ciò che gli serve per vivere ed esistere ce l’ha davanti, oltre i suoi occhiali, in un universo fatto di cellulosa.
 
Ma una passione talmente elevata, va anche trattata come un’ amante, e se Mendel sa benissimo cosa significa essere fedele a questo amore, la Storia invece irrispettosa nella sua brutalità, si fa beffe di lui e gioca col suo destino, calpestando il senso della vita e della memoria. Ed ecco che l’incanto si infrange sullo scoglio della realtà, e Mendel non è più Mendel dei libri, ma mendel e basta, senza neanche un carattere maiuscolo,  a testimonianza di un’identità strappata in malo modo.
 
È una lezione commovente, non solo per chi ama rifugiarsi nei libri, ma anche per coloro che in qualche modo ne vengono a contatto: i librai, troppo presi dalle regole del marketing per ricordarsi il valore di ciò che vendono; i bibliotecari, troppo annoiati per illuminarsi davanti a una richiesta di aiuto; i lettori, a volte troppo assetati e distratti dalla ricerca di una trama, per godere della lettura in se stessa; e infine gli spettatori, che troppo annoiati nel guardare chi legge, spesso non rispettano quel rifugio che il lettore si crea da tutto e da tutti, alla ricerca di un conforto e ristoro che sfuggono agli occhi di coloro che non sono avvezzi a combattere l’oblio della memoria.

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