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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Chiara Palazzolo

Non mi uccidere

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 06-05-2015 da licia_t
Aggiornato il 06-05-2015 da licia_t
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 06-05-2015 da licia_t
Aggiornato il 06-05-2015 da licia_t
Disponibile in 2 librerie

Mirta ha vent'anni. È intelligente, bella, con una famiglia normale alle spalle. Un giorno conosce Robin, dieci anni più di lei, affascinante, misterioso. È il colpo di fulmine. Gli ingredienti del loro rapporto sono un grande amore e l'eroina. Saranno fatali per entrambi. Si erano giurati di non lasciarsi mai e Mirta mantiene la promessa. Qualche giorno dopo il funerale, esce dalla tomba, ma di Robin nessuna traccia. Lei si accorge di essere cambiata, ormai fa parte della schiera fittissima dei sopramorti, quelli che non trovano pace. Ma per sopravvivere ha bisogno di mangiare. È la carne umana che le dà forza, la carne e il sangue. E la fame aumenta. Nascosta nei boschi del Subasio, Mirta va in caccia, lasciandosi alle spalle una scia di cadaveri. Ormai è fortissima, dotata di poteri straordinari, tanto che, incapace di attendere oltre, decide di scoperchiare la tomba di Robin.

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Recensioni

Barbara

Christiane F. muore di overdose nella provincia di Perugia, ma esce dalla tomba nei panni di un vampiro/zombie e fa stragi sul monte Subasio. Ma la strage peggiore è quella che compie la scrittrice ai danni dei suoi lettori, a cui straccia i maroni, per tutto il libro, con l'amato Robin. Leggo, però, che alla maggior parte degli anobini è piaciuto molto e mi sento perciò in dovere di motivare meglio. Mi ha irritata la descrizione, banale, quanto e più della vita stessa dei ragazzi di provincia. Mi ha infastidita l'autocompiacimento di Mirta nel sentirsi un'outsider, diversa e migliore proprio perché, agli occhi dei più, peggiore. Mi ha disturbata la descrizione così superficiale della tossicodipendenza. E in ultimo mi ha indisposta la mancanza di cura dei dettagli e la pochezza della conclusione, pur considerando che si tratta del primo capitolo di una trilogia.

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licia_t

Originale, sia nella scrittura che nel modo di trattare la tematica. Fino a cinquanta pagine dalla fine, l'ottimo racconto di una discesa agli inferi, l'efficace disgregazione nella follia di una ragazza normale.
Poi, interviene il solito finale ricattatorio: la trama accelera, vengono tirate in ballo frotte di domande e risposte smozzicate. Ovviamente, per gettare un ponte verso il seguito.
Fosse finito cinquanta pagine prima, sarebbe stato assolutamente perfetto. Così, lascia in bocca un retrogusto amaro

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Editore: Piemme

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 427

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8838475571

ISBN-13: 9788838475573

Data di pubblicazione: 2005

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Mirta ha vent'anni. È intelligente, bella, con una famiglia normale alle spalle. Un giorno conosce Robin, dieci anni più di lei, affascinante, misterioso. È il colpo di fulmine. Gli ingredienti del loro rapporto sono un grande amore e l'eroina. Saranno fatali per entrambi. Si erano giurati di non lasciarsi mai e Mirta mantiene la promessa. Qualche giorno dopo il funerale, esce dalla tomba, ma di Robin nessuna traccia. Lei si accorge di essere cambiata, ormai fa parte della schiera fittissima dei sopramorti, quelli che non trovano pace. Ma per sopravvivere ha bisogno di mangiare. È la carne umana che le dà forza, la carne e il sangue. E la fame aumenta. Nascosta nei boschi del Subasio, Mirta va in caccia, lasciandosi alle spalle una scia di cadaveri. Ormai è fortissima, dotata di poteri straordinari, tanto che, incapace di attendere oltre, decide di scoperchiare la tomba di Robin.

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Christiane F. muore di overdose nella provincia di Perugia, ma esce dalla tomba nei panni di un vampiro/zombie e fa stragi sul monte Subasio. Ma la strage peggiore è quella che compie la scrittrice ai danni dei suoi lettori, a cui straccia i maroni, per tutto il libro, con l'amato Robin. Leggo, però, che alla maggior parte degli anobini è piaciuto molto e mi sento perciò in dovere di motivare meglio. Mi ha irritata la descrizione, banale, quanto e più della vita stessa dei ragazzi di provincia. Mi ha infastidita l'autocompiacimento di Mirta nel sentirsi un'outsider, diversa e migliore proprio perché, agli occhi dei più, peggiore. Mi ha disturbata la descrizione così superficiale della tossicodipendenza. E in ultimo mi ha indisposta la mancanza di cura dei dettagli e la pochezza della conclusione, pur considerando che si tratta del primo capitolo di una trilogia.

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licia_t

Originale, sia nella scrittura che nel modo di trattare la tematica. Fino a cinquanta pagine dalla fine, l'ottimo racconto di una discesa agli inferi, l'efficace disgregazione nella follia di una ragazza normale.
Poi, interviene il solito finale ricattatorio: la trama accelera, vengono tirate in ballo frotte di domande e risposte smozzicate. Ovviamente, per gettare un ponte verso il seguito.
Fosse finito cinquanta pagine prima, sarebbe stato assolutamente perfetto. Così, lascia in bocca un retrogusto amaro

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Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica