«E’ questa Irlanda, romantica e tuttavia così reale, con le sue profonde vallate, i suoi tumultuosi torrenti risaliti dai salmoni, le sue bianche fattorie circondate da muretti di pietra a secco, la sua landa e le sue torbiere, a essere raccontata qui». Così dichiara Maurice Walsh nella nota preposta a questo libro pubblicato nel 1935, ma ambientato nella contea del Kerry all’inizio degli anni Venti: libro davvero corale, costituito da sei racconti distinti, e tuttavia indissolubilmente legati dall’ambiente descritto, dalle situazioni narrate e anche dalla permanenza di alcuni personaggi.
Le vicende della guerra atroce che opponeva l’IRA all’esercito britannico si intrecciano con le passioni violente, con gli amori devastanti, con gli scontri fra temperamenti irriducibili, con le bevute di whisky, con i comportamenti dettati da un patriottismo esasperato e da un inflessibile senso dell’onore; e ne scaturisce un affresco a tinte vivacissime che è anche e soprattutto un tenero e insieme orgoglioso atto d’amore dello scrittore nei confronti della sua terra e dei suoi difficili abitanti.
Se anche echeggiano qua e là rintocchi di autentica tragedia, il tono generale del libro si attesta su un pedale vigorosamente elegiaco, sostenuto da una scrittura che alla secchezza dei dialoghi sa alternare squarci di intenso lirismo, senza mai far tacere una vena sottilmente umoristica, che suggella la natura nobilmente “popolare” del libro.