“Ripercorrere l’esperienza di Alexander Langer consente di seguire un itinerario di vita pieno di avventure, attraverso i luoghi cruciali della storia d’Italia e d’Europa dagli anni trenta del Novecento fino alla fine del secolo. E questo da un’angolatura particolarissima, frutto – oltre che di uno slancio ininterrotto di Langer verso i più deboli – della sua origine sudtirolese e della sua capacità di far giocare nell’azione politica come nei rapporti quotidiani la ricchezza derivante dalla posizione di confine fra la cultura italiana e quella tedesca.
A seguire la vita di Langer si ha poi la possibilità di compiere un viaggio vorticoso in compagnia di un personaggio straordinario, spinto ogni volta dalla propria sensibilità e intelligenza a trovarsi là dove le crisi scoppiavano più acute. Un personaggio mosso d’altra parte da un’inesauribile curiosità per gli altri, tale da porlo al centro di una fittissima rete di relazioni, cercate e coltivate con cura, prima nell’ambito del mondo cattolico e poi nella sinistra rivoluzionaria, fra i Verdi, al Parlamento europeo o nell’inferno del conflitto in ex Jugoslavia. Un uomo, ancora, reso via via più fragile e sofferente dalle proprie debolezze, tanto più acute per la connaturata attitudine a caricare su di sé i pesi degli altri.
Quel viaggio ho provato a farlo io per primo, con l’affetto di chi ha condiviso almeno in parte alcune delle esperienze più significative della sua stessa generazione, ma anche cercando di mantenere il distacco indispensabile a chi si propone di raccontare una vita ad altri, con lo scopo di suscitare, oltre all’interesse, anche e soprattutto una libera riflessione critica.”
Fabio Levi