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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Jorge Luis Borges

La misura della mia speranza

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 06-03-2013 da isca
Aggiornato il 06-03-2013 da isca
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 06-03-2013 da isca
Aggiornato il 06-03-2013 da isca
Disponibile in 1 libreria

Nel 1971, a Oxford, mentre conversava amabilmente con un gruppo di ammiratori, Borges d’improvviso si raggelò: qualcuno aveva fatto allusione alla "Misura della mia speranza". «Quel libro non esiste,» si affrettò a dire Borges al malcapitato «non lo cerchi più». E subito cambiò discorso. Ma il giorno dopo uno studente lo chiamò per smentirlo: quel libro esisteva, e la Bodleiana ne possedeva una copia. «Cosa possiamo farci, María,» commentò lo scrittore rivolgendosi alla moglie «sono perduto!». "El tamaño de mi esperanza" apparve a Buenos Aires nel 1926, secondo volume di saggi dopo Inquisizioni (1925), e insieme a quest’ultimo e all’"Idioma degli argentini" (1928) fu ripudiato, tornando ufficialmente in circolazione solo dopo la morte del suo autore. Tracotante di audacia e di speranza, il libro delle furie di Borges regola i conti con la coeva cultura argentina, attacca spavaldamente la pigra immobilità della lingua letteraria e l’ingannevole prestigio delle parole che compongono i versi, celebra la pampa e i sobborghi, il battagliero quartiere di Palermo – con i suoi patios pieni di cielo – e la pura sfacciataggine dei compadritos, i vecchi tanghi e lo spirito criollo portatore di allegria e miscredenza, La terra viola di Hudson e gli angeli, unici mostri sopravvissuti – ma soprattutto ci dischiude, tra le schegge di un’insolenza che gli anni provvederanno a temperare, il segreto lavorio da cui nascerà il più indimenticabile Borges.

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isca

un borges diverso, più patriottico soprattutto più sanguigno. l'autore si tuffa nella letteratura e ne esce carico di citazioni. non per niente avrebbe voluto far sparire questo libro. per fortuna non l'ha fatto. si respira aria argentina e quella dei vicoli dei borghi dove risuona il gergo lunfardo dei ladri.

"se li esaminiamo bene, i versi che ci piacciono nostro malgrado, tratteggiano sempre un'anima, un modo di essere, un destino. di più: ci sono cose che sono già poetiche per il semplice fatto di implicare dei destini: per esempio la mappa di una città, un rosario, i nomi di due sorelle".

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 146

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845921956

ISBN-13: 9788845921957

Data di pubblicazione: 2007

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un borges diverso, più patriottico soprattutto più sanguigno. l'autore si tuffa nella letteratura e ne esce carico di citazioni. non per niente avrebbe voluto far sparire questo libro. per fortuna non l'ha fatto. si respira aria argentina e quella dei vicoli dei borghi dove risuona il gergo lunfardo dei ladri.

"se li esaminiamo bene, i versi che ci piacciono nostro malgrado, tratteggiano sempre un'anima, un modo di essere, un destino. di più: ci sono cose che sono già poetiche per il semplice fatto di implicare dei destini: per esempio la mappa di una città, un rosario, i nomi di due sorelle".

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