Lìberos

Libro

La mia Libreria

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le tue informazioni utente.

Accedi ora o registrati


E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Nicola Lecca

La piramide del caffè

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 9 librerie
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 9 librerie

A diciotto anni, Imi ha finalmente realizzato il suo sogno di vivere a Londra. A bordo di un vecchio treno malandato ha lasciato l'orfanotrofio ungherese dove ha sempre vissuto e, nella metropoli inglese, si è impiegato in una caffetteria della catena Proper Coffee.
Il suo sguardo è puro, ingenuo e pieno di entusiasmo: come gli altri orfani del villaggio di Landor, anche lui non permette mai al passato di rattristarlo, né si preoccupa troppo di ciò che il futuro potrebbe riservargli.
Ha imparato a vivere nel presente, a godersi ogni più piccola emozione e si impegna di giorno in giorno, con costanza, a preparare un cappuccino sempre più delizioso.
Le tante e minuziose regole che disciplinano la vita all'interno della caffetteria - riassunte nel Manuale del caffè cui i dirigenti della Proper Coffee alludono con la deferenza riservata ai testi sacri - gli sembrano scritte da mani illuminate capaci di individuare in anticipo la soluzione a qualsiasi problema pur di garantire il completo benessere di impiegati e clienti.
La piramide gerarchica che ordina la Proper Coffee sembra a Imi assai più chiara e rassicurante del complesso reticolo di strade londinesi: che nascondono meraviglie, ma nelle quali è facile perdersi e disorientarsi.
Dovrà passare molto tempo prima che Imi - grazie al cinismo di un collega spagnolo e ai saggi consigli della sua spensierata padrona di casa Lynne - cominci a capire la durezza di Londra e l'impietosa strategia delle regole riassunte nel Manuale del caffè.
Tanto candore finirà per metterlo in pericolo: e sarà allora Morgan, il libraio iraniano dagli occhi profondi, a prendersi a cuore il destino di Imi - coinvolgendo nel suo audace progetto Margaret, vincitrice del premio Nobel per la letteratura: anziana e ormai stanca di tutto, ma ancora capace di appassionarsi alle piccole storie nascoste tra le pieghe della vita.
Con la scrittura ferma, cesellata e limpidissima che da sempre è la cifra del suo stile, Nicola Lecca crea un'elegante fiaba contemporanea capace di affondare lo sguardo nei paradossi, nelle ipocrisie della società dei consumi e nell'affollata solitudine in cui ogni nostro bisogno ci consegna a una rete, appositamente tesa da altri per trarne profitto.
La scelta di uno sguardo umile e "spoglio di tutto" come quello di un orfano pieno soltanto dei suoi desideri dà vita a pagine scintillanti, ironiche, capaci di illuminare la complessità del mondo e di emozionarci profondamente.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

gina

Una bella storia, incastonata in uno stile letterario che rasenta la perfezione di alcuni romanzi ottocenteschi.
Immaggino scritture e riscritture, un lavoro di limatura e rilimatura quasi esasperato, ma che hanno portato ad un effetto di romanzo "brillante" pur nella serietà degli argomenti toccati.
Per questo mi sentirei di dire che è una lettura LEGGIADRA
Un apello all'autore personaggi come Margot Marshall e Nadine Gordimer meriterebbero un libro e una storia tutta per loro. PENSACI!
Non attribuisco il massimo del voto, per la seguente ragione: forse la cura dello stile oforse una scelta personale , mi hanno fatto sentire , anzi non mi hanno fatto sentire fino in fondo la presenza dell'autore,
una percezione , invece costante e pregnante nei precedenti scritti di Lecca

Valuta la recensione

Martocchia

""Senti Imi, è stata proprio una giornataccia: abbiamo incassato pochissimo. Maledetta pioggia!"
"Andrew: faccio sempre ciò che mi viene chiesto, ma questi tramezzini, queste torte, i croissant, i panettoncini, la mousse al cioccolato e la crème caramel sono ancora buoni e fino a stanotte si possono mangiare senza problemi..."
"Senti ragazzino: non farmi perdere la pazienza. Prendi questa roba e buttala nella pattumiera: dopo vai a casa, ti fai una doccia e ti rilassi. Va bene?"
Imi rimane immobile: ricorda i suoi diciotto anni di orfanotrofio: la carne una volta alla settimana, il semolino con la marmellata, la pasta scotta condita con l'Ovomaltina (tanto per darle un po' di sapore). Si ricorda soprattutto di quando Ada neni faceva la torta e i bambini, con una pazienza da formichine, raccoglievano le briciole di impasto rimaste appiccicate alla tovaglia in plastica, e gareggiavano a procurarsi la buccia di mela e fare la gioia dei loro criceti.
Si ricorda anche delle rare volte in cui c'erano le polpette e tutti leccavano il piatto pur di non perdersi una sola goccia di quel sughetto finalmente buono!
E ora, come potrebbe buttare nella spazzatura tutto quel ben di dio?
Lui, che ha sofferto la fame: lui che ha vissuto in un luogo in cui il cibo è sempre stato considerato sacro.
No! Non può farlo.
Non ne avrebbe il coraggio.
E' troppo lontano da sé.
E' sbagliato.
E' altro."



Fortunatamente c'è ancora qualcuno che crede nelle favole, e soprattutto che le scrive, anche se magari non riesce a raccontarle come vorremmo.
L'ultima fatica di Nicola Lecca è infatti una favola moderna, che fa sorridere e commuovere per tutta la bontà che ci ha messo dentro, ma non riesce a tenere ferma l'attenzione sul racconto, o per lo meno non sempre...

Imi è un ragazzo ungherese che, dopo aver compiuto diciott'anni, durante un brutto giorno di pioggia, sceglie di lasciare il villaggio di Landor - l'orfanotrofio dove ha sempre vissuto - e coronare il suo sogno di andare a vivere a Londra.
E' entusiasta, non sta nella pelle. Per anni ha sognato questo momento, e ora non gli sembra vero poterlo vivere.

Continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2014/08/nicola-lecca-la-piramide-del-caffe.html

Valuta la recensione

Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 240

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804624590

ISBN-13: 9788804624592

Data di pubblicazione: 2013

Devi effettuare l'accesso per tracciare questo libro.

Accedi ora o registrati


Chi lo ha letto

Nessun utente ha letto questo libro

Chi lo sta leggendo

Nessun utente sta leggendo questo libro

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Nicola Lecca

La piramide del caffè

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 9 librerie
Inserito il 09-03-2015 da Pia
Aggiornato il 09-03-2015 da Pia
Disponibile in 9 librerie

A diciotto anni, Imi ha finalmente realizzato il suo sogno di vivere a Londra. A bordo di un vecchio treno malandato ha lasciato l'orfanotrofio ungherese dove ha sempre vissuto e, nella metropoli inglese, si è impiegato in una caffetteria della catena Proper Coffee.
Il suo sguardo è puro, ingenuo e pieno di entusiasmo: come gli altri orfani del villaggio di Landor, anche lui non permette mai al passato di rattristarlo, né si preoccupa troppo di ciò che il futuro potrebbe riservargli.
Ha imparato a vivere nel presente, a godersi ogni più piccola emozione e si impegna di giorno in giorno, con costanza, a preparare un cappuccino sempre più delizioso.
Le tante e minuziose regole che disciplinano la vita all'interno della caffetteria - riassunte nel Manuale del caffè cui i dirigenti della Proper Coffee alludono con la deferenza riservata ai testi sacri - gli sembrano scritte da mani illuminate capaci di individuare in anticipo la soluzione a qualsiasi problema pur di garantire il completo benessere di impiegati e clienti.
La piramide gerarchica che ordina la Proper Coffee sembra a Imi assai più chiara e rassicurante del complesso reticolo di strade londinesi: che nascondono meraviglie, ma nelle quali è facile perdersi e disorientarsi.
Dovrà passare molto tempo prima che Imi - grazie al cinismo di un collega spagnolo e ai saggi consigli della sua spensierata padrona di casa Lynne - cominci a capire la durezza di Londra e l'impietosa strategia delle regole riassunte nel Manuale del caffè.
Tanto candore finirà per metterlo in pericolo: e sarà allora Morgan, il libraio iraniano dagli occhi profondi, a prendersi a cuore il destino di Imi - coinvolgendo nel suo audace progetto Margaret, vincitrice del premio Nobel per la letteratura: anziana e ormai stanca di tutto, ma ancora capace di appassionarsi alle piccole storie nascoste tra le pieghe della vita.
Con la scrittura ferma, cesellata e limpidissima che da sempre è la cifra del suo stile, Nicola Lecca crea un'elegante fiaba contemporanea capace di affondare lo sguardo nei paradossi, nelle ipocrisie della società dei consumi e nell'affollata solitudine in cui ogni nostro bisogno ci consegna a una rete, appositamente tesa da altri per trarne profitto.
La scelta di uno sguardo umile e "spoglio di tutto" come quello di un orfano pieno soltanto dei suoi desideri dà vita a pagine scintillanti, ironiche, capaci di illuminare la complessità del mondo e di emozionarci profondamente.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

gina

Una bella storia, incastonata in uno stile letterario che rasenta la perfezione di alcuni romanzi ottocenteschi.
Immaggino scritture e riscritture, un lavoro di limatura e rilimatura quasi esasperato, ma che hanno portato ad un effetto di romanzo "brillante" pur nella serietà degli argomenti toccati.
Per questo mi sentirei di dire che è una lettura LEGGIADRA
Un apello all'autore personaggi come Margot Marshall e Nadine Gordimer meriterebbero un libro e una storia tutta per loro. PENSACI!
Non attribuisco il massimo del voto, per la seguente ragione: forse la cura dello stile oforse una scelta personale , mi hanno fatto sentire , anzi non mi hanno fatto sentire fino in fondo la presenza dell'autore,
una percezione , invece costante e pregnante nei precedenti scritti di Lecca

Valuta la recensione

Martocchia

""Senti Imi, è stata proprio una giornataccia: abbiamo incassato pochissimo. Maledetta pioggia!"
"Andrew: faccio sempre ciò che mi viene chiesto, ma questi tramezzini, queste torte, i croissant, i panettoncini, la mousse al cioccolato e la crème caramel sono ancora buoni e fino a stanotte si possono mangiare senza problemi..."
"Senti ragazzino: non farmi perdere la pazienza. Prendi questa roba e buttala nella pattumiera: dopo vai a casa, ti fai una doccia e ti rilassi. Va bene?"
Imi rimane immobile: ricorda i suoi diciotto anni di orfanotrofio: la carne una volta alla settimana, il semolino con la marmellata, la pasta scotta condita con l'Ovomaltina (tanto per darle un po' di sapore). Si ricorda soprattutto di quando Ada neni faceva la torta e i bambini, con una pazienza da formichine, raccoglievano le briciole di impasto rimaste appiccicate alla tovaglia in plastica, e gareggiavano a procurarsi la buccia di mela e fare la gioia dei loro criceti.
Si ricorda anche delle rare volte in cui c'erano le polpette e tutti leccavano il piatto pur di non perdersi una sola goccia di quel sughetto finalmente buono!
E ora, come potrebbe buttare nella spazzatura tutto quel ben di dio?
Lui, che ha sofferto la fame: lui che ha vissuto in un luogo in cui il cibo è sempre stato considerato sacro.
No! Non può farlo.
Non ne avrebbe il coraggio.
E' troppo lontano da sé.
E' sbagliato.
E' altro."



Fortunatamente c'è ancora qualcuno che crede nelle favole, e soprattutto che le scrive, anche se magari non riesce a raccontarle come vorremmo.
L'ultima fatica di Nicola Lecca è infatti una favola moderna, che fa sorridere e commuovere per tutta la bontà che ci ha messo dentro, ma non riesce a tenere ferma l'attenzione sul racconto, o per lo meno non sempre...

Imi è un ragazzo ungherese che, dopo aver compiuto diciott'anni, durante un brutto giorno di pioggia, sceglie di lasciare il villaggio di Landor - l'orfanotrofio dove ha sempre vissuto - e coronare il suo sogno di andare a vivere a Londra.
E' entusiasta, non sta nella pelle. Per anni ha sognato questo momento, e ora non gli sembra vero poterlo vivere.

Continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2014/08/nicola-lecca-la-piramide-del-caffe.html

Valuta la recensione

Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica