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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Jorge Luis Borges

Finzioni

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 18-04-2013 da Giampiero
Aggiornato il 18-04-2013 da Giampiero
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 18-04-2013 da Giampiero
Aggiornato il 18-04-2013 da Giampiero
Disponibile in 1 libreria

Un falso paese scoperto in «un’enciclopedia pirata», Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, «labirinto ordito da uomini» ma capace di cambiare la faccia del mondo; il Don Chisciotte di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l’infinita Biblioteca di Babele, i cui scaffali «registrano tutte le combinazioni possibili della ventina di simboli ortografici ... cioè tutto ciò che è dato di esprimere: in tutte le lingue» e che sopravviverà all’estinzione della specie umana; il giardino dai sentieri che si biforcano; l’insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme; il perspicace detective Lönnrot, che risolve una serie di delitti grazie a un triangolo equilatero e a una parola greca, Tetragrammaton, e si condanna a morte; lo scrittore ebreo Jaromir Hladìk, cui Dio concede di portare a termine una tragedia in versi davanti al plotone di esecuzione tedesco, in un immoto istante che dura un anno.
Sono i lemmi di un’enciclopedia illusoria e al tempo stesso, non diversamente da quella di Tlön, di arcana, irresistibile potenza. Un’enciclopedia che ha scompaginato le nostre certezze in materia di letteratura e che tuttavia sembra riflettere il nostro paesaggio interiore – come un’antica mappa che, riaffiorata d’improvviso alla luce, riveli segni e simboli inspiegabilmente familiari. Un’enciclopedia che, forse, avevamo già sognato.
Finzioni (1944) giunse in Italia nel 1955, e la traduzione di Franco Lucentini fu la prima di un’opera di Borges. Ora, a distanza di quasi cinquant’anni, lo presentiamo in una nuova versione, che tiene conto delle varianti e delle aggiunte introdotte nella seconda edizione, del 1956: basterà ricordare che furono inclusi tre nuovi racconti – La fine, La setta della Fenice e Il Sud –, fra gli ultimi scritti da Borges prima della lunga pausa narrativa che si concluderà con Il manoscritto di Brodie.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 186

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845914275

ISBN-13: 9788845914270

Data di pubblicazione: 2003

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Un falso paese scoperto in «un’enciclopedia pirata», Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, «labirinto ordito da uomini» ma capace di cambiare la faccia del mondo; il Don Chisciotte di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l’infinita Biblioteca di Babele, i cui scaffali «registrano tutte le combinazioni possibili della ventina di simboli ortografici ... cioè tutto ciò che è dato di esprimere: in tutte le lingue» e che sopravviverà all’estinzione della specie umana; il giardino dai sentieri che si biforcano; l’insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme; il perspicace detective Lönnrot, che risolve una serie di delitti grazie a un triangolo equilatero e a una parola greca, Tetragrammaton, e si condanna a morte; lo scrittore ebreo Jaromir Hladìk, cui Dio concede di portare a termine una tragedia in versi davanti al plotone di esecuzione tedesco, in un immoto istante che dura un anno.
Sono i lemmi di un’enciclopedia illusoria e al tempo stesso, non diversamente da quella di Tlön, di arcana, irresistibile potenza. Un’enciclopedia che ha scompaginato le nostre certezze in materia di letteratura e che tuttavia sembra riflettere il nostro paesaggio interiore – come un’antica mappa che, riaffiorata d’improvviso alla luce, riveli segni e simboli inspiegabilmente familiari. Un’enciclopedia che, forse, avevamo già sognato.
Finzioni (1944) giunse in Italia nel 1955, e la traduzione di Franco Lucentini fu la prima di un’opera di Borges. Ora, a distanza di quasi cinquant’anni, lo presentiamo in una nuova versione, che tiene conto delle varianti e delle aggiunte introdotte nella seconda edizione, del 1956: basterà ricordare che furono inclusi tre nuovi racconti – La fine, La setta della Fenice e Il Sud –, fra gli ultimi scritti da Borges prima della lunga pausa narrativa che si concluderà con Il manoscritto di Brodie.

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