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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
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Il delta di Venere
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Ma è terribile! Com'è possibile che sia considerato un classico della letteratura erotica?

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Elena Ferrante

La frantumaglia

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Inserito il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Aggiornato il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Disponibile in 1 libreria

Questo libro ci porta nel laboratorio di Elena Ferrante, ci permette di lanciare uno sguardo dentro i cassetti da cui sono usciti i suoi due romanzi, L'amore molesto e I giorni dell'abbandono, offre un esempio di passione assoluta per la scrittura. La scrittrice risponde a non poche delle domande che le hanno fatto i suoi lettori negli ultimi dieci anni. Dice, per esempio, perché chi scrive un libro farebbe bene a tenersi in disparte e lasciare che il testo faccia il suo corso. Dice i pensieri e le ansie di quando un romanzo diventa film. Dice com'è complicato trovare risposte in pillole alle domande di un'intervista. Dice delle gioie, delle fatiche, delle angosce di chi narra una storia e poi la scopre insufficiente. Dice dei suoi rapporti con la psicoanalisi, con le città in cui è vissuta, con l'infanzia come magazzino di mille suggestioni e fantasie, con il femminismo. Le pagine sono densissime. Ci sono le memorie della città natale, Napoli. Ci sono brani narrativi brevi e lunghi che non hanno trovato posto nei romanzi. C'è un modo sorprendente di interrogare la memoria, i libri amati, la vita di tutti i giorni. C'è soprattutto - al centro - lo scrivere, l'affollarsi intono alla pagina di esperienze e letture. La frantumaglia è nato in buona parte da alcuni dei materiali che negli anni Elena Ferrante ha inviato alla sua casa editrice: lettere, scritti, risposte a domande di lettori e intervistatori. Il risultato è l'autoritratto narrativamente vivacissimo di una scrittrice al lavoro.

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Editore: E/O

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 183

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8876415750

ISBN-13: 9788876415753

Data di pubblicazione: 2003

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Questo libro ci porta nel laboratorio di Elena Ferrante, ci permette di lanciare uno sguardo dentro i cassetti da cui sono usciti i suoi due romanzi, L'amore molesto e I giorni dell'abbandono, offre un esempio di passione assoluta per la scrittura. La scrittrice risponde a non poche delle domande che le hanno fatto i suoi lettori negli ultimi dieci anni. Dice, per esempio, perché chi scrive un libro farebbe bene a tenersi in disparte e lasciare che il testo faccia il suo corso. Dice i pensieri e le ansie di quando un romanzo diventa film. Dice com'è complicato trovare risposte in pillole alle domande di un'intervista. Dice delle gioie, delle fatiche, delle angosce di chi narra una storia e poi la scopre insufficiente. Dice dei suoi rapporti con la psicoanalisi, con le città in cui è vissuta, con l'infanzia come magazzino di mille suggestioni e fantasie, con il femminismo. Le pagine sono densissime. Ci sono le memorie della città natale, Napoli. Ci sono brani narrativi brevi e lunghi che non hanno trovato posto nei romanzi. C'è un modo sorprendente di interrogare la memoria, i libri amati, la vita di tutti i giorni. C'è soprattutto - al centro - lo scrivere, l'affollarsi intono alla pagina di esperienze e letture. La frantumaglia è nato in buona parte da alcuni dei materiali che negli anni Elena Ferrante ha inviato alla sua casa editrice: lettere, scritti, risposte a domande di lettori e intervistatori. Il risultato è l'autoritratto narrativamente vivacissimo di una scrittrice al lavoro.

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