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E intanto, mentre non c'eri...

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Umberto Eco

Il nome della rosa

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Recensioni (0)
Inserito il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Aggiornato il 15-11-2022 da Maria Agostina
Disponibile in 20 librerie
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Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco, edito per la prima volta nel 1980. Dopo aver scritto moltissimi saggi, Eco decise di scrivere il suo primo romanzo, dopo alcuni anni di meticolosa preparazione, cimentandosi in un genere abbastanza difficile come il giallo, in particolare con il sottogenere deduttivo.
Un manoscritto latino del XIV secolo che riaffiora dall'oblio grazie a una secentesca traduzione francese, sette delitti in sette giorni consumati nel chiuso della biblioteca di un'abbazia, un ex accusatore dell'Inquisizione che indaga strenuamente su quei delitti, fino a scoprire la verità. Nessuno nel 1980 avrebbe scommesso un centesimo sull'interesse che simili ingredienti romanzeschi (già visti, già sentiti, già logorati dalla letteratura di "genere") avrebbero potuto destare. E invece Il nome della rosa ottenne un successo senza precedenti, un plauso planetario che modificò profondamente i criteri produttivi dell'editoria, non solo italiana.
Ironia, certo, ed erudizione, e perfetta ambientazione storica, e grande abilità costruttiva: ma la chiave di quell'accoglienza del tutto inaspettata non risiede tanto nei singoli elementi, quanto nel loro miracoloso dosaggio, nell'equilibrio rischioso eppure fermissimo secondo cui immancabilmente si dispongono in qualsiasi momento della vicenda narrata. Sotto l'apparenza del giallo in costume, o del neogotico, o del romanzo storico che dir si voglia, si nasconde probabilmente il primo e più importante romanzo italiano dell'era postmoderna, un classico contemporaneo che non smette, e forse non smetterà mai, di coinvolgere e di stupire.

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Editore: Gruppo Editoriale L'Espresso

Lingua: Italiano

Numero di pagine: 478

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 848130445X

ISBN-13: 9788481304459

Data di pubblicazione: 2002

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Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco, edito per la prima volta nel 1980. Dopo aver scritto moltissimi saggi, Eco decise di scrivere il suo primo romanzo, dopo alcuni anni di meticolosa preparazione, cimentandosi in un genere abbastanza difficile come il giallo, in particolare con il sottogenere deduttivo.
Un manoscritto latino del XIV secolo che riaffiora dall'oblio grazie a una secentesca traduzione francese, sette delitti in sette giorni consumati nel chiuso della biblioteca di un'abbazia, un ex accusatore dell'Inquisizione che indaga strenuamente su quei delitti, fino a scoprire la verità. Nessuno nel 1980 avrebbe scommesso un centesimo sull'interesse che simili ingredienti romanzeschi (già visti, già sentiti, già logorati dalla letteratura di "genere") avrebbero potuto destare. E invece Il nome della rosa ottenne un successo senza precedenti, un plauso planetario che modificò profondamente i criteri produttivi dell'editoria, non solo italiana.
Ironia, certo, ed erudizione, e perfetta ambientazione storica, e grande abilità costruttiva: ma la chiave di quell'accoglienza del tutto inaspettata non risiede tanto nei singoli elementi, quanto nel loro miracoloso dosaggio, nell'equilibrio rischioso eppure fermissimo secondo cui immancabilmente si dispongono in qualsiasi momento della vicenda narrata. Sotto l'apparenza del giallo in costume, o del neogotico, o del romanzo storico che dir si voglia, si nasconde probabilmente il primo e più importante romanzo italiano dell'era postmoderna, un classico contemporaneo che non smette, e forse non smetterà mai, di coinvolgere e di stupire.

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