Un barbecue in una zona borghese e residenziale della moderna Melbourne. La casa è di Hector, funzionario di origine greca e della moglie Aisha, veterinaria indiana. Ci sono parenti e amici, una di quelle occasioni in cui si parla di carriera, salute, figli e altro mantenendo un'aria rassicurante che suggerisca che tutto va per il meglio. Vi sono i genitori di Hector, Manolis e Koula; Rosie, vecchia amica di Aisha, e suo marito, una coppia di australiani anglosassoni dagli atteggiamenti tardo-hippy, col pestifero figlio Hugo, pargolo di tre anni ancora allattato dalla mamma; Harry, amico di Hector, che non riesce a celare il nervosismo; la diciottenne Concie, collega di Aisha e insospettabile amante di Hector; Richie, amico di Connie, promettente studente gay all'ultimo anno di liceo che aspetta di conoscere la sua destinazione universitaria; Anouk, altro vecchio amico di Aisha; e Rasie, ebreo di origine francese senza figli. Cioè una piccola fetta di moderna società multirazziale come è dato incontrare oggi in qualsiasi parte del mondo. L'esile equilibrio del piccolo gruppo viene infranto da un evento inatteso. Il pestifero Hugo dà un calcione sugli stinchi all'insofferente Harry e Harry fa quel che un uomo adulto non dovrebbe mai fare con un bimbo di tre anni: gli molla un sonoro schiaffone. Quel che sembra un evento insignificante si trasforma via via in una voragine di risentimenti in cui protagonisti e spettatori della vicenda sprofondano col loro carico di pregiudizi sociali e razziali e gli abissi di cultura, età, sesso, vita che li separano irrimediabilmente. Il padre greco di Hector pensa che il bambino si sia meritato lo schiaffo, mentre la madre, Koula, si rifiuta da allora persino di pronunciare il nome della nuora. Anouk, che è senza figli, si mostra incapace di capire la portata della faccenda. Rosie si infuria tanto da trascinare Harry in tribunale. La relazione tra Hector e Connie rischia di emergere e distruggere il rapporto con Aisha.