Lìberos

Libro

La mia Libreria

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le tue informazioni utente.

Accedi ora o registrati


E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Fabio Volo

La strada verso casa

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Aggiornato il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Disponibile in 3 librerie
Inserito il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Aggiornato il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Disponibile in 3 librerie

Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani.
Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti.
Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse.
Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta.
Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi.
Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

Martocchia

"Guardavano le sparatorie di John Wayne insieme, apparentemente uno vicino all'altro, ma in realtà erano molto lontani. C'era stato un momento in cui Marco era passato a controllare che tutto andasse bene, aveva visto Giuseppe fissare suo padre, aveva gli occhi lucidi, le labbra gli tremavano nel tentativo di trattenere l'emozione. Marco si commosse, due vecchi amici rimasti per ore in silenzio uno di fianco all'altro davanti a un vecchio western. Un gesto d'amore e d'amicizia fatto solo di silenziosa presenza.
"Dovevi vederli seduti vicini, ti si spezzava il cuore" disse Marco la sera mentre era con Andrea in camera del padre. 
Erano le dieci. Parlavano senza guardarsi, osservavano il padre dormire, sembrava sereno, finalmente rilassato.
"Come hai fatto a trovare Giuseppe?"
"Ho cercato il numero sulla rubrica del papà. Quella rubrica è un viaggio nella memoria. Ogni pagina che sfogli scopri dei nomi che non ricordi più. Quando ho visto quello di Giuseppe, ho pensato e sperato che il papà lo riconoscesse e per qualche magia potesse parlare con lui, ridere un po'."
Ci fu un silenzio.
"Sai qual è uno dei ricordi più belli che ho con il papà?"
"Quale?"
"Avrò avuto ventitrè anni, era il periodo in cui vivevo solo con lui. Sono tornato a casa verso mezzanotte e lui era in cucina sveglio. Solitamente a quell'ora dormiva già.
Era stranamente di buonumore, forse qualcosa al lavoro, comunque sembrava contento. Io stavo andando a letto e lui mi ha chiesto se avevo fame. "Ci facciamo una pasta?"
Io sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo una richiesta così. Alla fine ci siamo fatti un piatto di spaghetti cacio e pepe e ci siamo bevuti una birra. All'inizio ero un po' a disagio, poi invece siamo stati bene, eravamo come due vecchi amici che non si vedevano da un po'. Mi faceva anche delle domande, mi ha chiesto come andavano gli studi, se ero innamorato. Avrei voluto che quella notte non finisse mai. Il giorno dopo era come se avessi sognato tutto. Lui era tornato l'uomo di sempre. Non sai quante volte mi torna in mente quella spaghettata."
Marco sorrise.
Poi Andrea aggiunse: "Ti ricordi quando da bambino credevi che Miss Universo fosse una competizione tra donne extraterrestri?"
"Si, certo che me lo ricordo."
"Quanti anni avrai avuto?"
"Sei, sette. Mi avevi detto che Miss Italia era una competizione tra italiane, non era stupida come conclusione."
"Era logica. Quando ti ho detto che non avevano ancora scoperto altre forme di vita nello spazio, ci sei rimasto male. Hai detto che allora quel premio non valeva."
Risero.
A Marco venne in mente che, quella sera, prima di addormentarsi aveva immaginato che un giorno bellissime extraterrestri sarebbero venute sulla terra e sarebbero andate a casa di tutte le Miss Universo del mondo per farsi ridare il premio come succede con gli atleti che hanno barato nelle loro competizioni. "Perché ti è venuta in mente questa cosa?"
"E' stata l'unica volta che ho visto il papà ridere di gusto." Sorrisero.
"Anche prima che la mamma stesse male, non è mai stato uno che esprimesse facilmente le sue emozioni e i suoi sentimenti." disse Marco. "Mi sa che abbiamo preso da lui. Io sicuramente."



Di parole, su Fabio Volo, se ne spendono sempre tante...troppe.
C'è chi da anni sostiene che si faccia scrivere i libri da mani esperte, e chi invece dice che non imparerà mai a metter due parole in croce.
Io ormai c'ho fatto il callo e affronto quindi col sorriso gli sguardi del tipo: "Ma dai, eppure sembravi intelligente!" in risposta al mio solito: "Ebbene sì, leggo Fabio Volo!" quando si discute di libri.
Seguo Volo dalla prima uscita di "Esco a fare due passi", ed anche se negli anni ha mantenuto il suo stile da "Scrivotuttoquellochemipassaperlatesta", ho come l'impressione che stia facendo di tutto per evolvere e staccarsi quell'etichetta che gli hanno appiccicato addosso.

La strada verso casa è il suo settimo romanzo (ben lontano, per fortuna, dal penultimo "Le prime luci del mattino") e narra la storia di due fratelli, Andrea e Marco, delle loro vite e dei loro caratteri opposti, delle differenze che li legano e di quelle che li fanno allontanare.
E' una storia di dolore, di un padre - rimasto vedovo da anni - e dei due figli che, per prendersene cura, sono costretti a riavvicinarsi e, inevitabilmente, a scontrarsi.
E una storia d'amore, di amori forti che sopravvivono alle tempeste e di quelli che, da tempo, aspettano solo di esser riconosciuti.
E' anche - e soprattutto - la storia della scoperta di sé, delle lotte contro i propri angoli da smussare e i propri muri da abbattere, per smettere di stare all'interno degli schemi che ci siamo costruiti e ricominciare finalmente da capo.

Ho cercato di leggerlo col contagocce, per farlo durare un po' di più. Peccato che non ci sia riuscita.
Ho segnato talmente tante parti che poi ho impiegato un sacco di tempo a decidere quale scegliere per la recensione. 
Questa storia è bella: si sorride, si ride, ci si commuove.
Si sta a contatto con la vita vera, con quello che ci potrebbe accadere anche domani..già, perché al posto di Marco, Andrea o Isabella, ci potrebbe esser benissimo uno di noi.
E' per questo che fa emozionare, ed è per questo che Fabio Volo continua a piacere.

Valuta la recensione

Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 324

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804633573

ISBN-13: 9788804633570

Data di pubblicazione: 2013

Devi effettuare l'accesso per tracciare questo libro.

Accedi ora o registrati


Chi lo ha letto

Nessun utente ha letto questo libro

Chi lo sta leggendo

Nessun utente sta leggendo questo libro

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Fabio Volo

La strada verso casa

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Aggiornato il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Disponibile in 3 librerie
Inserito il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Aggiornato il 05-05-2016 da biblioteca.mogoro
Disponibile in 3 librerie

Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani.
Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti.
Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse.
Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta.
Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi.
Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d'amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d'amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

Martocchia

"Guardavano le sparatorie di John Wayne insieme, apparentemente uno vicino all'altro, ma in realtà erano molto lontani. C'era stato un momento in cui Marco era passato a controllare che tutto andasse bene, aveva visto Giuseppe fissare suo padre, aveva gli occhi lucidi, le labbra gli tremavano nel tentativo di trattenere l'emozione. Marco si commosse, due vecchi amici rimasti per ore in silenzio uno di fianco all'altro davanti a un vecchio western. Un gesto d'amore e d'amicizia fatto solo di silenziosa presenza.
"Dovevi vederli seduti vicini, ti si spezzava il cuore" disse Marco la sera mentre era con Andrea in camera del padre. 
Erano le dieci. Parlavano senza guardarsi, osservavano il padre dormire, sembrava sereno, finalmente rilassato.
"Come hai fatto a trovare Giuseppe?"
"Ho cercato il numero sulla rubrica del papà. Quella rubrica è un viaggio nella memoria. Ogni pagina che sfogli scopri dei nomi che non ricordi più. Quando ho visto quello di Giuseppe, ho pensato e sperato che il papà lo riconoscesse e per qualche magia potesse parlare con lui, ridere un po'."
Ci fu un silenzio.
"Sai qual è uno dei ricordi più belli che ho con il papà?"
"Quale?"
"Avrò avuto ventitrè anni, era il periodo in cui vivevo solo con lui. Sono tornato a casa verso mezzanotte e lui era in cucina sveglio. Solitamente a quell'ora dormiva già.
Era stranamente di buonumore, forse qualcosa al lavoro, comunque sembrava contento. Io stavo andando a letto e lui mi ha chiesto se avevo fame. "Ci facciamo una pasta?"
Io sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo una richiesta così. Alla fine ci siamo fatti un piatto di spaghetti cacio e pepe e ci siamo bevuti una birra. All'inizio ero un po' a disagio, poi invece siamo stati bene, eravamo come due vecchi amici che non si vedevano da un po'. Mi faceva anche delle domande, mi ha chiesto come andavano gli studi, se ero innamorato. Avrei voluto che quella notte non finisse mai. Il giorno dopo era come se avessi sognato tutto. Lui era tornato l'uomo di sempre. Non sai quante volte mi torna in mente quella spaghettata."
Marco sorrise.
Poi Andrea aggiunse: "Ti ricordi quando da bambino credevi che Miss Universo fosse una competizione tra donne extraterrestri?"
"Si, certo che me lo ricordo."
"Quanti anni avrai avuto?"
"Sei, sette. Mi avevi detto che Miss Italia era una competizione tra italiane, non era stupida come conclusione."
"Era logica. Quando ti ho detto che non avevano ancora scoperto altre forme di vita nello spazio, ci sei rimasto male. Hai detto che allora quel premio non valeva."
Risero.
A Marco venne in mente che, quella sera, prima di addormentarsi aveva immaginato che un giorno bellissime extraterrestri sarebbero venute sulla terra e sarebbero andate a casa di tutte le Miss Universo del mondo per farsi ridare il premio come succede con gli atleti che hanno barato nelle loro competizioni. "Perché ti è venuta in mente questa cosa?"
"E' stata l'unica volta che ho visto il papà ridere di gusto." Sorrisero.
"Anche prima che la mamma stesse male, non è mai stato uno che esprimesse facilmente le sue emozioni e i suoi sentimenti." disse Marco. "Mi sa che abbiamo preso da lui. Io sicuramente."



Di parole, su Fabio Volo, se ne spendono sempre tante...troppe.
C'è chi da anni sostiene che si faccia scrivere i libri da mani esperte, e chi invece dice che non imparerà mai a metter due parole in croce.
Io ormai c'ho fatto il callo e affronto quindi col sorriso gli sguardi del tipo: "Ma dai, eppure sembravi intelligente!" in risposta al mio solito: "Ebbene sì, leggo Fabio Volo!" quando si discute di libri.
Seguo Volo dalla prima uscita di "Esco a fare due passi", ed anche se negli anni ha mantenuto il suo stile da "Scrivotuttoquellochemipassaperlatesta", ho come l'impressione che stia facendo di tutto per evolvere e staccarsi quell'etichetta che gli hanno appiccicato addosso.

La strada verso casa è il suo settimo romanzo (ben lontano, per fortuna, dal penultimo "Le prime luci del mattino") e narra la storia di due fratelli, Andrea e Marco, delle loro vite e dei loro caratteri opposti, delle differenze che li legano e di quelle che li fanno allontanare.
E' una storia di dolore, di un padre - rimasto vedovo da anni - e dei due figli che, per prendersene cura, sono costretti a riavvicinarsi e, inevitabilmente, a scontrarsi.
E una storia d'amore, di amori forti che sopravvivono alle tempeste e di quelli che, da tempo, aspettano solo di esser riconosciuti.
E' anche - e soprattutto - la storia della scoperta di sé, delle lotte contro i propri angoli da smussare e i propri muri da abbattere, per smettere di stare all'interno degli schemi che ci siamo costruiti e ricominciare finalmente da capo.

Ho cercato di leggerlo col contagocce, per farlo durare un po' di più. Peccato che non ci sia riuscita.
Ho segnato talmente tante parti che poi ho impiegato un sacco di tempo a decidere quale scegliere per la recensione. 
Questa storia è bella: si sorride, si ride, ci si commuove.
Si sta a contatto con la vita vera, con quello che ci potrebbe accadere anche domani..già, perché al posto di Marco, Andrea o Isabella, ci potrebbe esser benissimo uno di noi.
E' per questo che fa emozionare, ed è per questo che Fabio Volo continua a piacere.

Valuta la recensione

Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica