Due volumi
L'uomo senza qualità, l'opera cui Robert Musil lavorò praticamente tutta la vita, è una delle maggiori costruzioni letterarie che il Novecento ci abbia dato, un «torso» colossale da mettere accanto all'«Ulysses» di Joyce e alla «Ricerca del tempo perduto» di Proust.
Come scrisse Thomas Mann, «questo scintillante libro, che sta
in audace equilibrio tra il saggio e la commedia, grazie a Dio non è un romanzo: non lo è più nel senso in cui Goethe disse che tutto ciò che nel suo genere è compiuto deve necessariamente uscire dal suo genere e diventare qualcosa di non paragonabile».
L'azione si svolge a Vienna nel 1913-14. L'«uomo senza qualità» è Ulrich, eletto segretario di un comitato che vuole organizzare le celebrazioni del giubileo di Francesco Giuseppe: in realtà di qualità ne ha molte, ma è vittima d'una intelligenza affascinata dall'esattezza scientifica e dall'infinita indeterminatezza della realtà, e dissolve ogni decisione in lucida ironia. Attorno a lui, l'alta società viennese, raffinata, capricciosa, illusa della propria potenza: dame facilmente sedotte e seduttrici, alti funzionar!, finanzieri internazionali, generali, artisti; e da ultimo la sorella di Ulrich, Agathe. Ognuno di essi è parte del gioco che Musil scompone e ricompone con vertiginosa intelligenza. Questa edizione si avvale di un saggio introduttivo di Cesare Cases, che guida il lettore ai «segreti» di quest'opera affascinante.
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