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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Daria Bignardi

L'amore che ti meriti

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 04-06-2018 da KaraLettura
Aggiornato il 04-06-2018 da KaraLettura
Disponibile in 4 librerie
Inserito il 04-06-2018 da KaraLettura
Aggiornato il 04-06-2018 da KaraLettura
Disponibile in 4 librerie

Al suo quarto libro, Daria Bignardi ci consegna una storia segreta. Come può l'amore essere insieme la forza più creatrice e più distruttrice? Cosa siamo disposti a perdere per l'amore, cosa siamo disposti a mettere in gioco? È possibile che la completa felicità si riveli solo nella assoluta infelicità? A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti, vivono in una sorta di reciproca, incantata dipendenza. La loro famiglia è molto unita. La scuola è finita, l'estate inizia. Alma e Maio non lo sanno, di essere felici. Per Alma è un gioco quando propone al fratello di provare l'eroina. Una sola volta, l'ultima sera di libertà prima di raggiungere i genitori per le vacanze. Ma mentre lei passa indenne attraverso il veleno, Maio resta segnato. E un giorno scompare. Bologna, trent'anni dopo. Antonia, che tutti chiamano Toni, è l'unica figlia di Alma. Vive con Leo, commissario di polizia conosciuto durante uno dei sopralluoghi per i gialli che scrive. Ignora tutto di Maio, la madre non le ha mai raccontato nulla: forse per proteggerla, o forse troppo grande è il senso di colpa. Ma quando viene a sapere che Antonia aspetta il suo primo figlio, Alma non riesce più a mantenere il silenzio di cui si è fatta scudo. Toni si misura con una vertigine improvvisa: che cosa può fare di fronte a un segreto che ha cancellato ogni traccia del passato di sua madre, e quindi anche del proprio? Toni torna a Ferrara per cercare Maio. In quella città troppo silenziosa, ovattata, impermeabile, attraverso un vortice di incontri che fanno trapelare di volta in volta uno spiraglio di verità subito richiuso, un'occasione di vita, inizia una ricerca che pensa di condurre in nome della madre, ma che sempre più prenderà possesso della sua anima, fino a diventare rivelazione e ricognizione di sé. Nell'inchiesta su Maio si riflette il gioco delle generazioni, la cifra nascosta di quegli anni bui a cavallo tra Settanta e Ottanta, fino al destino stesso di Antonia. Mentre il figlio le cresce dentro, Toni dovrà assumere su di sé, in una discesa di madre in figlia, le mille domande emerse cercando Maio e la storia di una famiglia: come si fa a meritarsi l'amore?

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Martocchia

"Mi sono chiesta tante volte il perché di fronte a un dramma certe famiglie si disintegrano e altre no. Perché alcuni hanno la forza di accettare, superare, e altri non riescono a reagire.
Anche i genitori di Sandro e Renato avevano perso un figlio, e i loro figli un fratello. In quinta ginnasio, a una mia compagna era morta la sorella in un incidente d'auto. La madre di un'altra mia compagna si era ammalata di cancro. A un ragazzo era morto un fratello neonato, la nascita del quale aveva temuto e odiato.
Le disgrazie accadono. Cosa tiene unita una famiglia quando succede una tragedia? La fede? L'amore l'uno per l'altro? La generosità, l'equilibrio, il caso?
Penso alle famiglie dei Paesi poveri, dove i figli muoiono di fame o malattia. Il mondo è pieno di dolore. Perché alcuni lo sopportano e altri no?
Noi quattro ci volevamo bene.
Perché mia madre non ha costretto Maio a smettere? Perché non ha curato la depressione di mio padre? E lui, perché non si è fatto aiutare? Non si amavano abbastanza? Non mi amavano abbastanza? Cosa avrei potuto fare che non ho fatto?
Cosa ci è mancato?
Ho vissuto tutta la vita nel terrore che anche la mia nuova famiglia potesse andare in pezzi da un momento all'altro. Ho scelto un uomo affidabile e razionale perché non potesse accadere, un uomo equilibrato.
Ho combattuto e combatto ogni giorno con la paura, anche ora che ho più di cinquant'anni e sto per diventare nonna.
Certe persone non trovano mai pace."



Questo è uno dei pochi libri che ho preso a scatola chiusa.
Ma chiusa nel vero senso della parola. Nel senso che ho volontariamente evitato articoli e interviste a riguardo e l'ho acquistato senza pensarci tanto su.
Mi sono fidata della Bignardi e dei suoi tre precedenti che avevo amato. O forse solo della copertina (che poi ho scoperto esser opera di Henri Cartier-Bresson), e di quel titolo messo lì in rilievo. Della serie che sì, dovevo proprio averlo.

Siamo nei giorni nostri, fra Bologna e Ferrara. Alma ha più di cinquant'anni ormai; guarda una vecchia foto di uno dei tanti Natali a cavallo tra gli anni sessanta e i settanta.
Ora che è passato tanto di quel tempo riesce a scorgerne i particolari, grazie ad uno sguardo più adulto, o forse più freddo che, all'epoca, certo non poteva avere.
Eppure era già tutto così chiaro.
Ma l'amore incondizionato per Marco  - detto Maio -, suo fratello, sembrava renderla immune a qualsiasi dolore.
Due fratelli inseparabili, che vivono quasi in simbiosi, è difficile che si possano perdere così, da un momento all'altro. Invece ad Alma e Maio succede.

continua su:  http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2014/11/daria-bignardi-lamore-che-ti-meriti.html

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 252

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804634790

ISBN-13: 9788804634799

Data di pubblicazione: 2014

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Al suo quarto libro, Daria Bignardi ci consegna una storia segreta. Come può l'amore essere insieme la forza più creatrice e più distruttrice? Cosa siamo disposti a perdere per l'amore, cosa siamo disposti a mettere in gioco? È possibile che la completa felicità si riveli solo nella assoluta infelicità? A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti, vivono in una sorta di reciproca, incantata dipendenza. La loro famiglia è molto unita. La scuola è finita, l'estate inizia. Alma e Maio non lo sanno, di essere felici. Per Alma è un gioco quando propone al fratello di provare l'eroina. Una sola volta, l'ultima sera di libertà prima di raggiungere i genitori per le vacanze. Ma mentre lei passa indenne attraverso il veleno, Maio resta segnato. E un giorno scompare. Bologna, trent'anni dopo. Antonia, che tutti chiamano Toni, è l'unica figlia di Alma. Vive con Leo, commissario di polizia conosciuto durante uno dei sopralluoghi per i gialli che scrive. Ignora tutto di Maio, la madre non le ha mai raccontato nulla: forse per proteggerla, o forse troppo grande è il senso di colpa. Ma quando viene a sapere che Antonia aspetta il suo primo figlio, Alma non riesce più a mantenere il silenzio di cui si è fatta scudo. Toni si misura con una vertigine improvvisa: che cosa può fare di fronte a un segreto che ha cancellato ogni traccia del passato di sua madre, e quindi anche del proprio? Toni torna a Ferrara per cercare Maio. In quella città troppo silenziosa, ovattata, impermeabile, attraverso un vortice di incontri che fanno trapelare di volta in volta uno spiraglio di verità subito richiuso, un'occasione di vita, inizia una ricerca che pensa di condurre in nome della madre, ma che sempre più prenderà possesso della sua anima, fino a diventare rivelazione e ricognizione di sé. Nell'inchiesta su Maio si riflette il gioco delle generazioni, la cifra nascosta di quegli anni bui a cavallo tra Settanta e Ottanta, fino al destino stesso di Antonia. Mentre il figlio le cresce dentro, Toni dovrà assumere su di sé, in una discesa di madre in figlia, le mille domande emerse cercando Maio e la storia di una famiglia: come si fa a meritarsi l'amore?

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Anche i genitori di Sandro e Renato avevano perso un figlio, e i loro figli un fratello. In quinta ginnasio, a una mia compagna era morta la sorella in un incidente d'auto. La madre di un'altra mia compagna si era ammalata di cancro. A un ragazzo era morto un fratello neonato, la nascita del quale aveva temuto e odiato.
Le disgrazie accadono. Cosa tiene unita una famiglia quando succede una tragedia? La fede? L'amore l'uno per l'altro? La generosità, l'equilibrio, il caso?
Penso alle famiglie dei Paesi poveri, dove i figli muoiono di fame o malattia. Il mondo è pieno di dolore. Perché alcuni lo sopportano e altri no?
Noi quattro ci volevamo bene.
Perché mia madre non ha costretto Maio a smettere? Perché non ha curato la depressione di mio padre? E lui, perché non si è fatto aiutare? Non si amavano abbastanza? Non mi amavano abbastanza? Cosa avrei potuto fare che non ho fatto?
Cosa ci è mancato?
Ho vissuto tutta la vita nel terrore che anche la mia nuova famiglia potesse andare in pezzi da un momento all'altro. Ho scelto un uomo affidabile e razionale perché non potesse accadere, un uomo equilibrato.
Ho combattuto e combatto ogni giorno con la paura, anche ora che ho più di cinquant'anni e sto per diventare nonna.
Certe persone non trovano mai pace."



Questo è uno dei pochi libri che ho preso a scatola chiusa.
Ma chiusa nel vero senso della parola. Nel senso che ho volontariamente evitato articoli e interviste a riguardo e l'ho acquistato senza pensarci tanto su.
Mi sono fidata della Bignardi e dei suoi tre precedenti che avevo amato. O forse solo della copertina (che poi ho scoperto esser opera di Henri Cartier-Bresson), e di quel titolo messo lì in rilievo. Della serie che sì, dovevo proprio averlo.

Siamo nei giorni nostri, fra Bologna e Ferrara. Alma ha più di cinquant'anni ormai; guarda una vecchia foto di uno dei tanti Natali a cavallo tra gli anni sessanta e i settanta.
Ora che è passato tanto di quel tempo riesce a scorgerne i particolari, grazie ad uno sguardo più adulto, o forse più freddo che, all'epoca, certo non poteva avere.
Eppure era già tutto così chiaro.
Ma l'amore incondizionato per Marco  - detto Maio -, suo fratello, sembrava renderla immune a qualsiasi dolore.
Due fratelli inseparabili, che vivono quasi in simbiosi, è difficile che si possano perdere così, da un momento all'altro. Invece ad Alma e Maio succede.

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