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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Fausto Brizzi

Cento giorni di felicità

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 05-02-2015 da Martocchia
Aggiornato il 05-02-2015 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 05-02-2015 da Martocchia
Aggiornato il 05-02-2015 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria

Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista, con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato «l'amico Fritz». Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa piú difficile di tutte: essere felice. Regista simbolo della nuova commedia italiana, Fausto Brizzi si reinventa romanziere con un libro che sembra parlare di morte, e invece racconta la vita.

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Recensioni

Martocchia

"Non ho mai pensato al mio funerale. Nessuno pensa mai al suo funerale. Eppure è la recita finale non replicabile di ognuno di noi, che interpretiamo magistralmente nei panni del protagonista. Dunque vale la pena dedicarci cinque minuti, almeno per non fare brutta figura.
Intanto bisogna scegliere il tipo di cerimonia.
Primo tipo o all'italiana: funerale in chiesa classico con sacerdote annoiato, lacrime e parole commosse degli amici più cari, poi tutti al cimitero per la tumulazione (se non c'è overbooking nel camposanto prescelto) e infine tutti a casa dei parenti più stretti del caro estinto a piangere fino a notte fonda, mangiando piatti freddi da rosticceria.
Secondo tipo o all'americana: sepoltura laica in un bel cimitero con prato da campo di golf, musica e poesie, poi tutti al funeral party in casa del caro estinto con ricco buffet e una band che intona le sue canzoni preferite. La vedova di solito si scatena anche in un rock'n'roll acrobatico con uno zio ballerino.
Vi sembrerò blasfemo, ma io preferisco di gran lunga il secondo.
Il mio funerale sarà una grande festa. Peccato che parteciperò da sdraiato."





Alzi la mano chi non ha mai rinunciato ad un caffè con un amico o ad una chiacchierata con i genitori per mancanza di tempo.
Chi non ha mai pensato che quella giornata al mare si potesse anche rimandare, quello spettacolo saltare, quel pensiero carino fare un'altra volta. 
Siamo sempre quelli senza tempo. Le nostre giornate somigliano più a delle maratone ormai: vince chi riesce a portare a termine il maggior numero di cose nell'arco delle solite  (troppo poche) ventiquattr'ore.
E' il tempo che ci comanda. Ed è buffo che ci rendiamo conto di quanto ne avevamo a disposizione solo quando ci viene tolto definitivamente.

A Lucio Battistini, il protagonista del libro, è successo esattamente questo. L'amico Fritz - quello che non chiami col suo vero nome perché non è che ti stia tanto simpatico - gli ha dato l'ultimatum: ancora cento giorni a disposizione, poi si chiude il sipario.

continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2015/03/fausto-brizzi-cento-giorni-di-felicita.html

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 396

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8866213608

ISBN-13: 9788866213604

Data di pubblicazione: 2015

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Fausto Brizzi

Cento giorni di felicità

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Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista, con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato «l'amico Fritz». Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa piú difficile di tutte: essere felice. Regista simbolo della nuova commedia italiana, Fausto Brizzi si reinventa romanziere con un libro che sembra parlare di morte, e invece racconta la vita.

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"Non ho mai pensato al mio funerale. Nessuno pensa mai al suo funerale. Eppure è la recita finale non replicabile di ognuno di noi, che interpretiamo magistralmente nei panni del protagonista. Dunque vale la pena dedicarci cinque minuti, almeno per non fare brutta figura.
Intanto bisogna scegliere il tipo di cerimonia.
Primo tipo o all'italiana: funerale in chiesa classico con sacerdote annoiato, lacrime e parole commosse degli amici più cari, poi tutti al cimitero per la tumulazione (se non c'è overbooking nel camposanto prescelto) e infine tutti a casa dei parenti più stretti del caro estinto a piangere fino a notte fonda, mangiando piatti freddi da rosticceria.
Secondo tipo o all'americana: sepoltura laica in un bel cimitero con prato da campo di golf, musica e poesie, poi tutti al funeral party in casa del caro estinto con ricco buffet e una band che intona le sue canzoni preferite. La vedova di solito si scatena anche in un rock'n'roll acrobatico con uno zio ballerino.
Vi sembrerò blasfemo, ma io preferisco di gran lunga il secondo.
Il mio funerale sarà una grande festa. Peccato che parteciperò da sdraiato."





Alzi la mano chi non ha mai rinunciato ad un caffè con un amico o ad una chiacchierata con i genitori per mancanza di tempo.
Chi non ha mai pensato che quella giornata al mare si potesse anche rimandare, quello spettacolo saltare, quel pensiero carino fare un'altra volta. 
Siamo sempre quelli senza tempo. Le nostre giornate somigliano più a delle maratone ormai: vince chi riesce a portare a termine il maggior numero di cose nell'arco delle solite  (troppo poche) ventiquattr'ore.
E' il tempo che ci comanda. Ed è buffo che ci rendiamo conto di quanto ne avevamo a disposizione solo quando ci viene tolto definitivamente.

A Lucio Battistini, il protagonista del libro, è successo esattamente questo. L'amico Fritz - quello che non chiami col suo vero nome perché non è che ti stia tanto simpatico - gli ha dato l'ultimatum: ancora cento giorni a disposizione, poi si chiude il sipario.

continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2015/03/fausto-brizzi-cento-giorni-di-felicita.html

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