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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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August Strindberg

Teatro da camera

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Inserito il 11-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
Disponibile in 1 libreria

Nei primi mesi del 1907, dopo una già lunga e accidentata carriera di autore drammatico, Strindberg si trovò a disporre di un teatro dove mettere in scena sue opere vecchie e nuove: il Teatro intimo di Stoccolma, creato sul modello del Kammerspielhaus di Max Reinhardt. Per questo teatro egli scrisse, in soli sei mesi, un gruppo di opere che rappresentano, in ogni senso, la punta estrema della sua produzione drammatica: articolate come una serie di composizioni musicali (Opus 1, 2, 3, 4), Temporale, Casa bruciata, Sonata di fantasmi, Il pellicano (a cui fece seguito, a distanza di un anno e mezzo, Il guanto nero, Opus 5) rielaborano e condensano al massimo grado alcune grandi ossessioni che hanno accompagnato la vita di Strindberg. La casa, il fuoco, la resa dei conti, motivi simbolici che erano già costantemente presenti in tutta l’opera precedente, vengono portati nel «Teatro da camera» a un confronto ultimativo, che si impone con la lucidità dell’allucinazione. In questi testi, come in molte parti dei romanzi autobiografici, la visione parossistica, surriscaldata di Strindberg sembra non sopportare la distanza dell’immagine, brucia la metafora per trasformarla in lettera, e viene così irretita nella fatalità della lettera, in una partita inesorabile di dare e avere, dove ogni segno, anche il più incongruo e irrelato, sposta la bilancia di una macchinosa contabilità cosmica.
Arrivato all’ultima fase della sua vita, Strindberg accentua sempre di più la sua caratteristica capacità di passare fulmineamente attraverso forme nuove, senza soffermarsi, portato da una passione che guarda oltre il risultato letterario, preoccupato di sgombrare lo spazio per una sola scena, impossibile e sempre latente: il terribile risveglio di un universo di sonnambuli.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 279

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845904237

ISBN-13: 9788845904233

Data di pubblicazione: 1980

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Arrivato all’ultima fase della sua vita, Strindberg accentua sempre di più la sua caratteristica capacità di passare fulmineamente attraverso forme nuove, senza soffermarsi, portato da una passione che guarda oltre il risultato letterario, preoccupato di sgombrare lo spazio per una sola scena, impossibile e sempre latente: il terribile risveglio di un universo di sonnambuli.

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Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

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