La Contessina Mizzi: L’ironia della commedia è tutta nel sottotitolo: il giorno in famiglia, che allude a un tranquillo incontro o addirittura a una festa, è invece un giorno di rivelazioni e rievocazioni di aspetti dolorosi e grotteschi di un troppo lontano passato.
Al pappagallo verde: è capostipite del teatro del grottesco, che dall’irrisione del dramma borghese giunge allo smascheramento paradossale delle sue incoerenze e ipocrisie. Il titolo dà il nome a una curiosa taverna dove “la realtà si muta in commedia, la commedia in realtà”. “Sono le persone più rispettabili del mondo”, i commedianti, ad accogliere i nobili e blasonati avventori: “gente che fa la parte di delinquente e gente che lo è senza saperlo”. Il taverniere è il capocomico e i clienti si lasciano insultare e intimorire da popolani mariuoli o assassini – per errore o per copione -, al fine di scuotere gli spiriti intorpiditi, anche nel luglio del 1789, mentre in strada popolo grida: “Libertà”.