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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

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Margaret Doody

Aristotele e i veleni di Atene

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Inserito il 13-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 13-05-2015 da gilberte
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 13-05-2015 da gilberte
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Secondo i sillogismi dell'etica di Aristotele, solo nella vita teoretica, la più conforme alla sostanza razionale dell'uomo, può ritrovarsi la vera felicità e la vera virtù. Immaginarsi quindi l'imbarazzo del suo braccio destro Stefanos: andato al bordello della tenutaria Manto, si trova testimone del ritrovamento di un cadavere eccellente. E tempo dopo, nel bordello della tenutaria Trifena, assiste al famoso delitto di Frine, che osa celebrare nel pieno di un festino i misteri eleusini. Sono i veleni di Atene. In senso letterale e in senso metaforico. Il ricchissimo Ortobulos è ucciso con la cicuta, e pare un complotto di famiglia: dell'omicidio è accusata la seconda moglie, che ha nel figliastro un acerrimo nemico. Frine, la splendida etera leggendaria, è accusata di empietà, di insegnare ad adorare un nuovo Dio, un reato che prevede la pena di morte. Entrambi i processi avvelenano Atene: sono tempi fragili, la sua costituzione è debole, un brivido di rovina l'attraversa. Aristotele interviene, ripensando alla cicuta di Socrate e alle gravi conseguenze, per evitare che la metropoli ospitale dove tiene il suo Liceo finisca in mille pezzi. E nella sua acuta e conseguenziale indagine scorre la topografia della città di Atene, e passa la rassegna degli innumerevoli caratteri, delle svariate professioni, dei diversi atteggiamenti sociali, che fanno di ogni avventura poliziesca di Aristotele detective uno spaccato di scientifica attendibilità della vita quotidiana nella Città stato giunta alla sua piena maturità, sul limitare del prossimo tramonto.

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Editore: Sellerio di Giorgianni

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 350

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 883892001X

ISBN-13: 9788838920011

Data di pubblicazione: 2004

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Aristotele e i veleni di Atene

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Secondo i sillogismi dell'etica di Aristotele, solo nella vita teoretica, la più conforme alla sostanza razionale dell'uomo, può ritrovarsi la vera felicità e la vera virtù. Immaginarsi quindi l'imbarazzo del suo braccio destro Stefanos: andato al bordello della tenutaria Manto, si trova testimone del ritrovamento di un cadavere eccellente. E tempo dopo, nel bordello della tenutaria Trifena, assiste al famoso delitto di Frine, che osa celebrare nel pieno di un festino i misteri eleusini. Sono i veleni di Atene. In senso letterale e in senso metaforico. Il ricchissimo Ortobulos è ucciso con la cicuta, e pare un complotto di famiglia: dell'omicidio è accusata la seconda moglie, che ha nel figliastro un acerrimo nemico. Frine, la splendida etera leggendaria, è accusata di empietà, di insegnare ad adorare un nuovo Dio, un reato che prevede la pena di morte. Entrambi i processi avvelenano Atene: sono tempi fragili, la sua costituzione è debole, un brivido di rovina l'attraversa. Aristotele interviene, ripensando alla cicuta di Socrate e alle gravi conseguenze, per evitare che la metropoli ospitale dove tiene il suo Liceo finisca in mille pezzi. E nella sua acuta e conseguenziale indagine scorre la topografia della città di Atene, e passa la rassegna degli innumerevoli caratteri, delle svariate professioni, dei diversi atteggiamenti sociali, che fanno di ogni avventura poliziesca di Aristotele detective uno spaccato di scientifica attendibilità della vita quotidiana nella Città stato giunta alla sua piena maturità, sul limitare del prossimo tramonto.

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