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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Laura Pariani

Il pettine

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Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 1 libreria

«Il bello del lavoro dello scrittore sta proprio in questo: può riscattare delle vicende che nella realtà sono sempre frantumate e caotiche», racconta di sé Laura Pariani (e parafrasa il senso del narrare le storie che era già secondo Omero: gli dei tessono sventure per gli uomini affinché le generazioni future abbiano qualcosa da cantare). Laura Pariani ha poi bisogno di una data precisa, e di un luogo circoscritto, di un fatto anche minuscolo: «ai margini della storia ufficiale, frammenti, brandelli di storie dimenticate e vaghe» -, e suoi personaggi cominciano a muoversi, a prendere sensibilmente vita, con un senso del tempo e del ritmo che ha davvero qualcosa di prossimo al respirare stesso (e una aderenza tra materia del racconto e stile assai rara ormai nella nostra frettolosa letteratura). Sono i suoi personaggi - in questo libro di racconti, come nel precedente Di corno o d'oro - sempre donne, per lo più fanciulle contadine allo schiudersi di aspettative subito deluse, o vecchie sul finire della vita che ricordano; quasi sempre, presso paesaggi di campagna che portano, appena accennate ma visibilissime, le piaghe della storia. E incastrate tra queste piaghe e un frammento di dolore personale intensissimo, con la forza dello stoicismo contadino che viene loro dalle filastrocche, dai proverbi, dai racconti dei vecchi, le donne di Laura Pariani discorrono con l'immensità.

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Editore: Sellerio Editore Palermo

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 172

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 883891141X

ISBN-13: 9788838911415

Data di pubblicazione: 1995

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«Il bello del lavoro dello scrittore sta proprio in questo: può riscattare delle vicende che nella realtà sono sempre frantumate e caotiche», racconta di sé Laura Pariani (e parafrasa il senso del narrare le storie che era già secondo Omero: gli dei tessono sventure per gli uomini affinché le generazioni future abbiano qualcosa da cantare). Laura Pariani ha poi bisogno di una data precisa, e di un luogo circoscritto, di un fatto anche minuscolo: «ai margini della storia ufficiale, frammenti, brandelli di storie dimenticate e vaghe» -, e suoi personaggi cominciano a muoversi, a prendere sensibilmente vita, con un senso del tempo e del ritmo che ha davvero qualcosa di prossimo al respirare stesso (e una aderenza tra materia del racconto e stile assai rara ormai nella nostra frettolosa letteratura). Sono i suoi personaggi - in questo libro di racconti, come nel precedente Di corno o d'oro - sempre donne, per lo più fanciulle contadine allo schiudersi di aspettative subito deluse, o vecchie sul finire della vita che ricordano; quasi sempre, presso paesaggi di campagna che portano, appena accennate ma visibilissime, le piaghe della storia. E incastrate tra queste piaghe e un frammento di dolore personale intensissimo, con la forza dello stoicismo contadino che viene loro dalle filastrocche, dai proverbi, dai racconti dei vecchi, le donne di Laura Pariani discorrono con l'immensità.

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