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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Eva Taylor

Carta da zucchero

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-05-2016 da Mario
Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 1 libreria

Di qua e di là dal muro, Carta da zucchero racconta la storia di una famiglia e della sua fuga dalla Germania Est poco prima della costruzione del muro di Berlino, nel 1961. Testimone di questo e di altri episodi è la figlia, che raccoglie i ricordi dei familiari, abituati a ritrovarsi intorno a un tavolo per ricostruire il proprio passato, per cercare di superare mentalmente sia “il muro” sia quel senso di smarrimento causato dall’esperienza di essere profughi nel proprio paese.
Così una piccola nave d’argento, l’automobile dell’infanzia nella Repubblica Democratica Tedesca, ma anche le buste color carta da zucchero che il nonno portava a casa dal mercato, non sono più semplici oggetti: su di loro si sono sedimentate esperienze ed emozioni che nel racconto riaffiorano.
Il romanzo ha vinto la XIII edizione di InediTO - Premio Colline di Torino 2014

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Recensioni

Mario

Sarebbe un ottimo romanzo, se non fosse gravato da un macigno: la completa mancanza di editing. Si tratta della storia di una famiglia residente nella DDR che, poco prima della costruzione del famoso muro, decide di fuggire all’ovest. La voce narrante, una bambina appartenente alla famiglia dei fuggiaschi, dà alla gravità dei fatti un tocco di elegante e stupita ingenuità. Non mancano anche - rari - passaggi particolarmente toccanti. Il raffronto del prima col dopo, dell’est con l’ovest, del di qua col di là, scandiscono, assieme ad alcuni oggetti di famiglia messi miracolosamente in salvo, e ad alcuni personaggi, lo svolgersi del romanzo; da tali oggetti, inoltre, deriva il titolo dell’opera, in particolare dal colore di alcuni sacchetti usati nella DDR per la spesa al mercato. Già qui potrebbe nascere la prima perplessità: perché citare quelle buste e non, ad esempio, la valigia tenuta con religiosa cura o il servizio di porcellana da ventiquattro che di là non veniva mai usato? Ma questo è nulla se rapportato alla cura riservata al testo. (Continua su http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/carta-da-zucchero-di-eva-taylor )

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Editore: Fernandel

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 120

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8898605285

ISBN-13: 9788898605286

Data di pubblicazione: 2015

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Di qua e di là dal muro, Carta da zucchero racconta la storia di una famiglia e della sua fuga dalla Germania Est poco prima della costruzione del muro di Berlino, nel 1961. Testimone di questo e di altri episodi è la figlia, che raccoglie i ricordi dei familiari, abituati a ritrovarsi intorno a un tavolo per ricostruire il proprio passato, per cercare di superare mentalmente sia “il muro” sia quel senso di smarrimento causato dall’esperienza di essere profughi nel proprio paese.
Così una piccola nave d’argento, l’automobile dell’infanzia nella Repubblica Democratica Tedesca, ma anche le buste color carta da zucchero che il nonno portava a casa dal mercato, non sono più semplici oggetti: su di loro si sono sedimentate esperienze ed emozioni che nel racconto riaffiorano.
Il romanzo ha vinto la XIII edizione di InediTO - Premio Colline di Torino 2014

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Sarebbe un ottimo romanzo, se non fosse gravato da un macigno: la completa mancanza di editing. Si tratta della storia di una famiglia residente nella DDR che, poco prima della costruzione del famoso muro, decide di fuggire all’ovest. La voce narrante, una bambina appartenente alla famiglia dei fuggiaschi, dà alla gravità dei fatti un tocco di elegante e stupita ingenuità. Non mancano anche - rari - passaggi particolarmente toccanti. Il raffronto del prima col dopo, dell’est con l’ovest, del di qua col di là, scandiscono, assieme ad alcuni oggetti di famiglia messi miracolosamente in salvo, e ad alcuni personaggi, lo svolgersi del romanzo; da tali oggetti, inoltre, deriva il titolo dell’opera, in particolare dal colore di alcuni sacchetti usati nella DDR per la spesa al mercato. Già qui potrebbe nascere la prima perplessità: perché citare quelle buste e non, ad esempio, la valigia tenuta con religiosa cura o il servizio di porcellana da ventiquattro che di là non veniva mai usato? Ma questo è nulla se rapportato alla cura riservata al testo. (Continua su http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/carta-da-zucchero-di-eva-taylor )

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