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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Mariolina Venezia

Maltempo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-05-2016 da Mario
Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 1 libreria

Piove. In una primavera ritardataria, il Pm Tataranni è di pessimo umore. Mentre è in corso la campagna elettorale per le Regionali si ritrova fra i piedi una ragazza troppo intraprendente, troppo ingenua, forse mitomane.
Quando la giovane scompare, Imma Tataranni comincia a vedere tutto sotto un'altra luce: se stessero tentando di incastrarla? Eccola tirar fuori gli aculei, mentre si aggira per una Basilicata che sembra la Transilvania, impantanandosi in tutti i sensi.
All'inseguimento di una verità che affonda le radici nel passato si spingerà fino a Roma: fra il Colosseo e piazza di Spagna sfreccerà in scooter stretta all'appuntato Calogiuri, e finirà col cadere in tentazione. Ma anche sul suo prediletto si allunga qualche ombra. Nell'indagine sembrano spuntare i fantasmi, una vecchia parla di malocchio.
Dagli studi di Cinecittà in via di dismissione al petrolio della Val d'Agri, da Montecitorio ai vicoli deserti di Craco, il paese abbandonato, solo la testardaggine di una donna che non teme i chili di troppo e rifugge i buoni sentimenti potrà venire a capo dell'enigma.
Dissacrante nella sua normalità, forse Imma imparerà a fidarsi un po' di piú di se stessa e degli altri, forse il frutto proibito si potrebbe cogliere, forse il Belpaese non è del tutto da rottamare.
La città guarda la provincia e la provincia guarda la città nel racconto scoppiettante di un'Italia in caduta libera verso i suoi anni peggiori, e di energie pulite che si annidano dove meno te l'aspetti. «Rosso di sera buon tempo si spera», sospirerà Imma alla prima schiarita.

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Recensioni

Mario

Quando si decide di scrivere un giallo, un noir o un poliziesco, se proprio non se ne può fare a meno, sarebbe buona regola - oltre che dare vita a una trama onesta e avvincente - quanto meno documentarsi sulle norme giuridiche, almeno quelle di base, in vigore nel paese di ambientazione, a meno che non si decida per un paese immaginario, dove può succedere di tutto. Queste regole non sono state per nulla rispettate da Mariolina Venezia quando ha scritto Maltempo, edito da Einaudi nel 2013, 250 pagine. A ciò si aggiungono uno stile faticoso, una sintassi urticante e una narrazione che a definirla farraginosa non si è nemmeno a metà strada, il tutto condito con abbondanti allungamenti di brodo che inducono il lettore (alludo a quello che non ama farsi prendere in giro) a fare coriandoli di questo libro (ossia ben 17,50 euro di coriandoli). Come se non bastasse, una punteggiatura innovativa, al limite del casaccio, fa da cornice a una trattazione assolutamente incasinata: i dialoghi sono spezzettati, spesso non si capisce chi parla, più di una volta le scene si accavallano e prima di comprendere cosa sta succedendo bisogna andar di fantasia. In pratica un manuale su cosa non è un patto narrativo. (Continua su http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/maltempo-di-mariolina-venezia)

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 250

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806206761

ISBN-13: 9788806206765

Data di pubblicazione: 2013

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Quando la giovane scompare, Imma Tataranni comincia a vedere tutto sotto un'altra luce: se stessero tentando di incastrarla? Eccola tirar fuori gli aculei, mentre si aggira per una Basilicata che sembra la Transilvania, impantanandosi in tutti i sensi.
All'inseguimento di una verità che affonda le radici nel passato si spingerà fino a Roma: fra il Colosseo e piazza di Spagna sfreccerà in scooter stretta all'appuntato Calogiuri, e finirà col cadere in tentazione. Ma anche sul suo prediletto si allunga qualche ombra. Nell'indagine sembrano spuntare i fantasmi, una vecchia parla di malocchio.
Dagli studi di Cinecittà in via di dismissione al petrolio della Val d'Agri, da Montecitorio ai vicoli deserti di Craco, il paese abbandonato, solo la testardaggine di una donna che non teme i chili di troppo e rifugge i buoni sentimenti potrà venire a capo dell'enigma.
Dissacrante nella sua normalità, forse Imma imparerà a fidarsi un po' di piú di se stessa e degli altri, forse il frutto proibito si potrebbe cogliere, forse il Belpaese non è del tutto da rottamare.
La città guarda la provincia e la provincia guarda la città nel racconto scoppiettante di un'Italia in caduta libera verso i suoi anni peggiori, e di energie pulite che si annidano dove meno te l'aspetti. «Rosso di sera buon tempo si spera», sospirerà Imma alla prima schiarita.

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Quando si decide di scrivere un giallo, un noir o un poliziesco, se proprio non se ne può fare a meno, sarebbe buona regola - oltre che dare vita a una trama onesta e avvincente - quanto meno documentarsi sulle norme giuridiche, almeno quelle di base, in vigore nel paese di ambientazione, a meno che non si decida per un paese immaginario, dove può succedere di tutto. Queste regole non sono state per nulla rispettate da Mariolina Venezia quando ha scritto Maltempo, edito da Einaudi nel 2013, 250 pagine. A ciò si aggiungono uno stile faticoso, una sintassi urticante e una narrazione che a definirla farraginosa non si è nemmeno a metà strada, il tutto condito con abbondanti allungamenti di brodo che inducono il lettore (alludo a quello che non ama farsi prendere in giro) a fare coriandoli di questo libro (ossia ben 17,50 euro di coriandoli). Come se non bastasse, una punteggiatura innovativa, al limite del casaccio, fa da cornice a una trattazione assolutamente incasinata: i dialoghi sono spezzettati, spesso non si capisce chi parla, più di una volta le scene si accavallano e prima di comprendere cosa sta succedendo bisogna andar di fantasia. In pratica un manuale su cosa non è un patto narrativo. (Continua su http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/maltempo-di-mariolina-venezia)

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