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E intanto, mentre non c'eri...

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Marco Proietti Mancini

Roma per sempre

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Mario

Quando la quarta di copertina di un libro recita: “I racconti di Mancini hanno quel tono scanzonato e nello stesso tempo sognante che è il carattere più profondo e autentico di Roma. Una città che, in queste pagine, si rivela madre e complice, teatro di una giovinezza che ha il sapore del pane di una volta, e il retrogusto della malinconia”, si pensa a dei racconti intrisi di romanità, se poi il titolo è Roma per sempre, storie quotidiane della città eterna, il pensiero diventa certezza. Invece no. Roma per sempre, di Marco Proietti Mancini, edito dalle Edizioni della Sera, 166 pagine, 14 euro, è sì una raccolta di racconti ma, tranne in rarissimi casi, non solo non ha nulla a che fare con la romanità, ma riserva anche sorprese a dir poco fastidiose. In uno dei racconti salvabili (e per salvabile si intende che ha una minima attinenza col titolo), con l’espediente di alcuni amici che fanno un giro in motorino, si racconta dei monumenti e delle strade di Roma. Lo stile è appena passabile (sorvolando sulla punteggiatura a casaccio), ma nel merito sembra una visita guidata condotta in maniera asettica e per nulla coinvolgente; un altro racconto, salvabile sempre con tanta buona volontà, è scritto in romanesco, ma è di scarso, per non dire nullo, interesse. Sempre tra i (a mala pena) salvabili, c’è quello in cui l’autore va a spasso per le strade della Capitale in moto assieme a un angelo. Lasciamo perdere. Proseguendo nella lettura, però, emergono con prepotenza altri elementi che con Roma non c’entrano una beneamata pigna. Da alcuni passaggi si capisce che si tratta per la maggior parte di racconti autobiografici, in cui si ripetono in maniera quasi ossessiva sempre gli stessi argomenti. Uno a caso: la gioventù di strada dell’autore, spacciata come tipicamente romana. Una gioventù originalissima, fatta di Carosello, di partite a pallone per la strada, di mamma – perfetta donna di casa - che va a fare la spesa e deve farsi bastare i sodi e che chiama i figli dalla finestra, di vita spartana, di mancanza di cellulari, di comitive sgangherate di amici dai nomignoli così spiritosi, che si volevano tanto bene, più che fratelli, ché una volta era tutto più bello, ci si voleva tutti più bene, di lotte tra bande e via di luoghi comuni, oramai caduti in disuso anche tra gli anziani più talebani dell’universo. Continua su http://stranoforte.weebly.com/sala-da-pranzo/roma-per-sempre-di-marco-proietti-mancini

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Editore: Edizioni della Sera

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 166

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8897139221

ISBN-13: 9788897139225

Data di pubblicazione: 2012

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