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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Haruki Murakami

Dance Dance Dance

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (3)
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 23 librerie
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Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 23 librerie

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Recensioni

Thanit

E' uno di quei romanzi che mentre lo leggi dici "e va bè, andiamo avanti..." ma senza troppa convinzione. E dentro ci trovi qualcuno dei cliché di Murakami che ormai hai imparato a conoscere, quel pizzico di irrealtà unito all'introspezione dei personaggi e a un senso incombente della morte, che però non è mai espressa in toni tragici...E insomma stai lì a dirti che gira e rigira non ti sembra troppo diverso dagli altri romanzi di questo autore, e poi lo finisci. E in quel momento ti accorgi che ti dispiace, che in fondo ti mancheranno i monologhi interiori del protagonista, e lo sviluppo delle situazioni di tutti gli altri personaggi. Vorresti aspettare ancora un po' e vedere come prosegue la vita dopo che tante delle persone intorno al protagonista sono scomparse, e capire cosa ne farà della sua vita di "spalatore di neve". Però non si può restare fermi, e l'imperativo rimane sempre quello di ballare, ballare, ballare. E quindi è l'ora di passare a un'altra storia.

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adriana

Il libro mi ha ricordato la canzone di Jackson Browne, "For a Dancer". "... / You were always dancing in and out of view / I must have thought you'd always be around / Always keeping things real by playng the clown / Now you're nowhere to be found /.... /(Right on dancing) / No matter what fate chooses to play / (There's nothing you can do about it anyway) / Just do the steps that you've been shown / By everyone you've ever known / Until the dance becomes your very own / ..." Forse è per questo che ho amato leggere questo libro. La vita è una danza. Passo dopo passo costruiamo la nostra realtà e se ci fermiamo, se non chiudiamo il cerchio, tutto ciò che conosciamo scompare. Un intreccio di trame e di personaggi uno diverso dall'altro per età e per carattere, tranne Kiki, Mei e June, accomunate da un tragico e misterioso destino tanto da sembrare una sola persona. La storia rimane come sospesa per aria, molte situazioni non hanno spiegazione nè fine, tranne la conclusione che ho trovato quasi scontata: la SCELTA del protagonista di ritornare alla realtà per poter vivere una vita semplice con una donna semplice.

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pmax

Promette bene.. "Sentivo che il mondo continuava a muoversi. Anche chiuso in casa, immobile, l'eco di quel movimento mi arrivava lo stesso. Ma non riusciva in nessun modo a interessarmi. Tutto mi sfiorava come un vento leggero, silenzioso." "Danzare,- rispose. -Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. "

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 495

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806174347

ISBN-13: 9788806174347

Data di pubblicazione: 2005

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Haruki Murakami

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Thanit

E' uno di quei romanzi che mentre lo leggi dici "e va bè, andiamo avanti..." ma senza troppa convinzione. E dentro ci trovi qualcuno dei cliché di Murakami che ormai hai imparato a conoscere, quel pizzico di irrealtà unito all'introspezione dei personaggi e a un senso incombente della morte, che però non è mai espressa in toni tragici...E insomma stai lì a dirti che gira e rigira non ti sembra troppo diverso dagli altri romanzi di questo autore, e poi lo finisci. E in quel momento ti accorgi che ti dispiace, che in fondo ti mancheranno i monologhi interiori del protagonista, e lo sviluppo delle situazioni di tutti gli altri personaggi. Vorresti aspettare ancora un po' e vedere come prosegue la vita dopo che tante delle persone intorno al protagonista sono scomparse, e capire cosa ne farà della sua vita di "spalatore di neve". Però non si può restare fermi, e l'imperativo rimane sempre quello di ballare, ballare, ballare. E quindi è l'ora di passare a un'altra storia.

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adriana

Il libro mi ha ricordato la canzone di Jackson Browne, "For a Dancer". "... / You were always dancing in and out of view / I must have thought you'd always be around / Always keeping things real by playng the clown / Now you're nowhere to be found /.... /(Right on dancing) / No matter what fate chooses to play / (There's nothing you can do about it anyway) / Just do the steps that you've been shown / By everyone you've ever known / Until the dance becomes your very own / ..." Forse è per questo che ho amato leggere questo libro. La vita è una danza. Passo dopo passo costruiamo la nostra realtà e se ci fermiamo, se non chiudiamo il cerchio, tutto ciò che conosciamo scompare. Un intreccio di trame e di personaggi uno diverso dall'altro per età e per carattere, tranne Kiki, Mei e June, accomunate da un tragico e misterioso destino tanto da sembrare una sola persona. La storia rimane come sospesa per aria, molte situazioni non hanno spiegazione nè fine, tranne la conclusione che ho trovato quasi scontata: la SCELTA del protagonista di ritornare alla realtà per poter vivere una vita semplice con una donna semplice.

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pmax

Promette bene.. "Sentivo che il mondo continuava a muoversi. Anche chiuso in casa, immobile, l'eco di quel movimento mi arrivava lo stesso. Ma non riusciva in nessun modo a interessarmi. Tutto mi sfiorava come un vento leggero, silenzioso." "Danzare,- rispose. -Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. "

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