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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Clara Bensen

Io viaggio leggera.

Un racconto minimalista di amore e viaggi

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 14-07-2016 da Martocchia
Aggiornato il 14-07-2016 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 14-07-2016 da Martocchia
Aggiornato il 14-07-2016 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria

Clara Bensen si è appena ripresa da un periodo di crisi, da un crollo emotivo ed esistenziale, quando decide, quasi per scherzo, di iscriversi a un sito di incontri online. Dopo qualche tentativo andato male, conosce Jeff, professore universitario, divorziato, una figlia, ma soprattutto un concentrato di energia. Si frequentano da pochissimo quando lui le propone di partire: tre settimane insieme in giro per l’Europa, da Istanbul a Londra passando per Grecia, Ungheria ed ex Jugoslavia. Tutto senza bagagli, solo i vestiti che indossano, uno spazzolino, il cellulare. E niente prenotazioni in hotel, niente piani, niente itinerari prestabiliti. Tra tazze di tè sulle sponde del Bosforo, divani messi a disposizione da sconosciuti, albe tra le rovine di antichissime città greche e bagni termali nelle eleganti piscine dell’Hotel Gellért di Budapest, questo viaggio è per Clara e Jeff un esperimento bizzarro nel tentativo di rispondere a domande importanti: può un sentimento esistere, e resistere, senza vincoli? È possibile amarsi al di là delle etichette? E soprattutto, quando iniziamo una storia d’amore, possiamo lasciarci alle spalle il nostro bagaglio di esperienze? Memoir di viaggio, racconto d’amore e scoperta di sé si intrecciano e si fondono in un esordio brillante, sorprendente e ironico.

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Martocchia

“Il mondo avrà sempre bisogno di sognatori: persone decise a seguire un impulso interiore e a intraprendere il sentiero più ricco di possibilità creative. Sognatori, cercatori e guaritori faticano a sopportare l'incertezza e la sofferenza. Il motto “segui i tuoi sogni” dovrebbe essere accompagnato da una precisazione, una clausola che quasi sempre viene omessa: “ E fregatene dei risultati”.
E' vero, dobbiamo nutrire i nostri sogni più grandi e i nostri desideri più segreti, ma dobbiamo sognare con leggerezza, dobbiamo desiderare con agilità. Adattarci, assecondare il flusso e cambiare rotta quando la vita ci riserva delle sorprese. Possono esserci situazioni nelle quali ci viene richiesto di abbandonare i vecchi sogni e di cominciare a seguirne altri.
Per ogni fase feconda di azione e soddisfazione, può essercene una in cui invece ci sentiamo abbandonati nel deserto, privi di direzione. Come in natura, i cicli sono fisiologici, certe volte addirittura necessari.
Se non avessi guardato alla vita attraverso le lenti della sognatrice, non avrei mai scritto quei messaggi a Jeff su OkCupid. Di certo non avrei comprato un biglietto aereo per la Turchia e per nessuna ragione al mondo mi sarei ritrovata in uno studio dell'Università di Cambridge a intrattenere dotte conversazioni sulla natura delle coincidenze.”
Capire se si può inseguire un sogno, o un ideale di libertà, pur restando fedeli alle scelte affettive e lavorative fatte. Spogliarsi di tutto, rimanendo solo con l'essenziale, con ciò che si è.
Leggendolo, mi è tornata in mente una famosa canzone che fa: “Perché alla giusta distanza, la vista migliora e allontanarsi è conoscersi...”. Ecco, è un po' quello che Clara e Jeff sono andati a cercare.
E' un libro di semplice lettura e di piacevole compagnia. Non bisogna aspettarsi grandi cose, ma permette di trascorrere qualche ora di tranquillità macinando spunti su come reagire in modo differente alle talvolta spiacevoli sorprese della vita.
Partire senza un bagaglio, per tre settimane, significa lasciare tutto a casa, chiuso a doppia mandata. Tutto. Non solo le bollette, i pensieri e le preoccupazioni, ma anche - e forse soprattutto - le sicurezze.
Nel 2016 (anche se le vicende narrate si riferiscono a qualche anno fa, comunque l'età della pietra era bella che superata) partire con un unico paio di mutande e lavarle a casa di un Pinco Pallino qualsiasi, solo quando si ha la fortuna di fare il suo incontro, può apparire giusto un po' folle, ma se fa parte del gioco, e si è disponibili a giocare, beh, ci può stare.
E' un libro che consente di fare il giro dell'Europa, tra Istanbul ed ex Jugoslavia, passando per Grecia e Ungheria, servendosi degli occhi di una semplice ragazza di città dal vestito turchese, tra curiosità, sfrontatezza e paura. Già, perché prendere un aereo....
..continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.it/2016/07/clara-bensen-io-viaggio-leggera.html

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Editore: Rizzoli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 272

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8817087726

ISBN-13: 9788817087728

Data di pubblicazione: 2016

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E' vero, dobbiamo nutrire i nostri sogni più grandi e i nostri desideri più segreti, ma dobbiamo sognare con leggerezza, dobbiamo desiderare con agilità. Adattarci, assecondare il flusso e cambiare rotta quando la vita ci riserva delle sorprese. Possono esserci situazioni nelle quali ci viene richiesto di abbandonare i vecchi sogni e di cominciare a seguirne altri.
Per ogni fase feconda di azione e soddisfazione, può essercene una in cui invece ci sentiamo abbandonati nel deserto, privi di direzione. Come in natura, i cicli sono fisiologici, certe volte addirittura necessari.
Se non avessi guardato alla vita attraverso le lenti della sognatrice, non avrei mai scritto quei messaggi a Jeff su OkCupid. Di certo non avrei comprato un biglietto aereo per la Turchia e per nessuna ragione al mondo mi sarei ritrovata in uno studio dell'Università di Cambridge a intrattenere dotte conversazioni sulla natura delle coincidenze.”
Capire se si può inseguire un sogno, o un ideale di libertà, pur restando fedeli alle scelte affettive e lavorative fatte. Spogliarsi di tutto, rimanendo solo con l'essenziale, con ciò che si è.
Leggendolo, mi è tornata in mente una famosa canzone che fa: “Perché alla giusta distanza, la vista migliora e allontanarsi è conoscersi...”. Ecco, è un po' quello che Clara e Jeff sono andati a cercare.
E' un libro di semplice lettura e di piacevole compagnia. Non bisogna aspettarsi grandi cose, ma permette di trascorrere qualche ora di tranquillità macinando spunti su come reagire in modo differente alle talvolta spiacevoli sorprese della vita.
Partire senza un bagaglio, per tre settimane, significa lasciare tutto a casa, chiuso a doppia mandata. Tutto. Non solo le bollette, i pensieri e le preoccupazioni, ma anche - e forse soprattutto - le sicurezze.
Nel 2016 (anche se le vicende narrate si riferiscono a qualche anno fa, comunque l'età della pietra era bella che superata) partire con un unico paio di mutande e lavarle a casa di un Pinco Pallino qualsiasi, solo quando si ha la fortuna di fare il suo incontro, può apparire giusto un po' folle, ma se fa parte del gioco, e si è disponibili a giocare, beh, ci può stare.
E' un libro che consente di fare il giro dell'Europa, tra Istanbul ed ex Jugoslavia, passando per Grecia e Ungheria, servendosi degli occhi di una semplice ragazza di città dal vestito turchese, tra curiosità, sfrontatezza e paura. Già, perché prendere un aereo....
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