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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
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Michela L.


Huckelberry Finn
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Ivana Leone

Anima e follia

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Recensioni (1)
Inserito il 28-09-2016 da Laura
Aggiornato il 28-09-2016 da Laura
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Laura

Sull’onda delle emozioni suscitate dalla lettura dell’opera “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam, la giovane poetessa Ivana Leone affida alla scrittura pensieri intimi e profondi. Pensieri, come lei scrive, “folli” e “difficili da capire”, nei quali smarrirsi sia pure per poco, “in quell’attimo di follia che domina la mente”. E proprio quel perdersi enunciato nella prima poesia è il filo conduttore dell’intera raccolta. Ci si perde, così, tra emozioni e sogni, ricordi e rimpianti, nei battiti del cuore e nel dolore che non si assopisce, in una goccia di pioggia primaverile, nella musica delle onde e nel silenzio che non tace, per le strade di una città ammaliante di secoli e vestigia, in un tramonto dai colori morbidi o nell’attesa dell’alba. L’esistenza diventa affannoso cammino lungo il quale s’inciampa nei pensieri, alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, semplicemente di se stessi, mentre “notti stregate di follia” si adagiano sulla riva del mare in attesa di un risveglio e di un vivere forse umanamente più savio. Questa notte, solo questa notte, lasciami dormire in riva al mare, dove i sogni si affacciano sulla luna, dove per un istante è bello perdersi in infinite notti stregate di follia, dove solo lì tutto è possibile. Questa notte, solo questa notte, non svegliarmi. Lasciami vivere lì quella che un giorno sarà la mia vita. (“Notti stregate”, © Ivana Leone) Intanto, si finisce per perdersi soprattutto nella poesia che, secondo la definizione dell’autrice, altro non è se non “la culla della nostra anima”. Sullo sfondo si staglia il frastuono del mondo, ricco di presunzione e arroganza perenni, da cui soltanto la follia dell’arte potrà salvarci. Con un linguaggio semplice ma, a tratti, di delicata complessità, ed evocatore di mirabili immagini, Ivana Leone propone una buona prova di scrittura, presumibilmente d’esordio, che già racchiude in sé il seme di future e ancor più prospere fioriture poetiche.

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Editore: L’ArgoLibro

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 50

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8898558708

ISBN-13: 9788898558704

Data di pubblicazione: 2016

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Sull’onda delle emozioni suscitate dalla lettura dell’opera “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam, la giovane poetessa Ivana Leone affida alla scrittura pensieri intimi e profondi. Pensieri, come lei scrive, “folli” e “difficili da capire”, nei quali smarrirsi sia pure per poco, “in quell’attimo di follia che domina la mente”. E proprio quel perdersi enunciato nella prima poesia è il filo conduttore dell’intera raccolta. Ci si perde, così, tra emozioni e sogni, ricordi e rimpianti, nei battiti del cuore e nel dolore che non si assopisce, in una goccia di pioggia primaverile, nella musica delle onde e nel silenzio che non tace, per le strade di una città ammaliante di secoli e vestigia, in un tramonto dai colori morbidi o nell’attesa dell’alba. L’esistenza diventa affannoso cammino lungo il quale s’inciampa nei pensieri, alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, semplicemente di se stessi, mentre “notti stregate di follia” si adagiano sulla riva del mare in attesa di un risveglio e di un vivere forse umanamente più savio. Questa notte, solo questa notte, lasciami dormire in riva al mare, dove i sogni si affacciano sulla luna, dove per un istante è bello perdersi in infinite notti stregate di follia, dove solo lì tutto è possibile. Questa notte, solo questa notte, non svegliarmi. Lasciami vivere lì quella che un giorno sarà la mia vita. (“Notti stregate”, © Ivana Leone) Intanto, si finisce per perdersi soprattutto nella poesia che, secondo la definizione dell’autrice, altro non è se non “la culla della nostra anima”. Sullo sfondo si staglia il frastuono del mondo, ricco di presunzione e arroganza perenni, da cui soltanto la follia dell’arte potrà salvarci. Con un linguaggio semplice ma, a tratti, di delicata complessità, ed evocatore di mirabili immagini, Ivana Leone propone una buona prova di scrittura, presumibilmente d’esordio, che già racchiude in sé il seme di future e ancor più prospere fioriture poetiche.

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