Scritto nel 1949 il romanzo, ambientato nell’Italia degli anni quaranta e di decisa ispirazione autobiografica, fu pubblicato nel 1952 , in un clima fortemente politicizzato e ricevette giudizi negativi per le sue accuse alla Resistenza. Successivamente è stato apprezzato come il racconto di una duplice disfatta, privata e politica. I due protagonisti, Fausto e Anna, si conoscono a Volterra, si innamorano finchè i loro rapporti peggiorano rapidamente fino alla rottura. Anna conosce Miro, si innamora, lo sposa e da lui ha un figlio. Da qui in poi la narrazione si sposta su Fausto il quale, dopo aver incontrato alcuni partigiani, nel pieno della guerra, si sente attratto dalla causa per cui essi combattono e decide di unirsi a loro in montagna dove partecipa ad alcune imprese. Durante una di queste, a San Ginesio, incontra Anna e i due scoprono di essere ancora innamorati. Ma un altro episodio, la sommaria uccisione di alcuni prigionieri da parte dei partigiani, mette in crisi le sue certezze e solleva dubbi di ordine etico. Fausto critica i metodi sbrigativi e cruenti dei compagni e si convince che la loro condotta non è ispirata a principi morali. La vicenda si conclude con la definitiva e doppia separazione: dai partigiani e da Anna. Infatti Fausto abbandona i compagni e, di nuovo a San Ginesio, va in cerca di Anna , ma non la trova. Incontra invece la cugina di lei , Nora, che lo esorta a non turbare più la vita di Anna.