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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Andrea Camilleri

L'età del dubbio

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 13-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 13-05-2015 da gilberte
Disponibile in 15 librerie
Inserito il 13-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 13-05-2015 da gilberte
Disponibile in 15 librerie

Nel porto di Vigàta una mattina viene trovato un canotto, con all'interno il cadavere sfigurato di un uomo. L'ha riportato a riva un'imbarcazione di lusso, 26 metri, abitata da una disinvolta cinquantenne e da un equipaggio con qualche ombra. Proprietaria e marinai devono trattenersi a Vigàta fino alla fine dell'inchiesta sul morto (ammazzato col veleno, stabilisce l'autopsia), ma intanto è proprio su di loro che Montalbano vuole indagare.

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sassa74

e finalmente Montalbano si innamora! … e finalmente l'oggetto dell'amore di Montalbano non è Livia! Anzi, nelle storie del commissario che ho letto fino ad ora non si parla mai di Livia nei termini in cui si considera questa nuova donna che all'improvviso entra nell'indagine che Salvo sta seguendo e nella sua vita. Sembrerebbe a questo punto naturale che il suo rapporto con Livia ne risulti in qualche modo destabilizzato, solo che i dubbi che questo nuovo travolgente amore gli insinua nella mente come tarli, non vanno ad intaccare il suo legame con Livia, per lo meno nelle apparenze: lei distante migliaia di chilometri da lui, lo sente appena un paio di volte al telefono, ed esclusivamente per discutere. Mi è piaciuto il modo in cui Camilleri ha affrontato la cosiddetta “crisi di mezza età”, quella crisi che lo fa passare in pochi istanti dall'angoscia all'euforia, dal timore al più impavido coraggio, dalla razionalità all'irrazionalità e nuovamente alla razionalità. allo stesso modo – piccola parentesi – apprezzo di Camilleri il suo modo di introdurre, nelle storie di Montalbano in poche frasi, il più delle volte in bocca o nella mente del commissario, i suoi pensieri ed il suo modo di vedere situazioni ed avvenimenti d'attualità, spunti di riflessione più sociale che politica, che in maniera veloce e leggera riportano alla realtà e calano le indagini del commissario in una realtà che non è solo la Sicilia con le lotte e gli interessi di mafia e “l'onore” (quando non è l'omertà o la paura di ritorsioni?) che regola la vita delle persone più delle stesse leggi, ma l'Italia del gossip che sembra più importante della politica, e la “classe dirigente” sempre più lontana dalla vita comune di chi onestamente si guadagna (sempre meno, ahimé) il pane. Ma per tornare al discorso principale: i dubbi di Montalbano però non hanno un'età, nonostante quello che Camilleri vorrebbe farci credere. Certo, l'incertezza del commissario, nel vivere il colpo di fulmine che lo lega a Laura, è ancora più forte data la differenza d'età, ma questi dubbi sulla natura stessa dei suoi sentimenti (se si tratti cioè di sentimenti veri e puri verso di lei, o semplicemente di autocompiacimento, di sciocca vanità, per essere riuscito a 58 anni a far innamorare una ragazza) sono dubbi di una qualsiasi persona innamorata, di qualsiasi età! Sono i dubbi degli adolescenti – per i quali però forse è più facile lasciarsi andare; sono i dubbi dei trentenni e dei quarantenni, che rispetto agli adolescenti hanno qualche anno e qualche esperienza in più, sono i dubbi delle persone più mature... perché l'amore non ha età! E la mancanza di dialogo con lei, Laura, oggetto dei suoi desideri, dei suoi pensieri, accentua le sue incertezze, gliela fa vedere capace di gettarsi tra le braccia di Mimì alla prima occasione, e lo confonde e lo rende insicuro di se stesso e di lei, a tal punto da renderlo vulnerabile ai suoi stessi sbalzi d'umore, da renderlo meno lucido nell'affrontare non solo le indagini, ma anche quelle piccole grane che gli capitano ogni volta (delle quali lui stesso è causa e ragione, ma che questa volta non riesce a gestire in maniera chiara come vorrebbe) come le bugie che racconta a Lattes ed al questore, bugie che mai come ora gli si ritorcono contro; e le incomprensioni con Livia, lontanissima da lui e dal suo cuore, come non mai! Eppure i dubbi che lo attanagliano, e che riguardano i suoi sentimenti e la natura dei sentimenti di Laura, non gli fanno mettere in dubbio neanche per un istante la presenza (o forse sarebbe meglio dire “l'assenza”?) di Livia nella sua vita. Com'è possibile tutto ciò? Semplice! Livia fa parte di lui in maniera molto marginale: anzi, non fa parte della sua vita affatto! Si telefonano, spesso solo per discutere – ed il più delle volte neanche per cose serie – si vedono raramente, molto raramente... Perciò la vita di Salvo è e resta comunque una vita da single, che seppur formalmente legato ad una donna fisicamente (ed emotivamente, aggiungerei) lontana, non gli impedisce di vivere emozioni, eccitazioni, momenti di desiderio e di passione (che nei pochi libri che ho letto fino ad ora non sono mai stati consumati), ed innamoramenti. E tutto questo è indipendente dall'età. Anzi, la sua età matura lo rende solo più consapevole (sebbene lui stesso non se ne renda conto, e se ne senta invece maggiormente confuso) dell'importanza di quello che sta vivendo.

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pmax

Non mi ha convinto del tutto, magari letto troppo distrattamente. La sensazione e di un libro di passaggio verso fine serie. Finale un pò prevedibile.

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Editore: Sellerio

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 267

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8838923337

ISBN-13: 9788838923333

Data di pubblicazione: 2008

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Andrea Camilleri

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e finalmente Montalbano si innamora! … e finalmente l'oggetto dell'amore di Montalbano non è Livia! Anzi, nelle storie del commissario che ho letto fino ad ora non si parla mai di Livia nei termini in cui si considera questa nuova donna che all'improvviso entra nell'indagine che Salvo sta seguendo e nella sua vita. Sembrerebbe a questo punto naturale che il suo rapporto con Livia ne risulti in qualche modo destabilizzato, solo che i dubbi che questo nuovo travolgente amore gli insinua nella mente come tarli, non vanno ad intaccare il suo legame con Livia, per lo meno nelle apparenze: lei distante migliaia di chilometri da lui, lo sente appena un paio di volte al telefono, ed esclusivamente per discutere. Mi è piaciuto il modo in cui Camilleri ha affrontato la cosiddetta “crisi di mezza età”, quella crisi che lo fa passare in pochi istanti dall'angoscia all'euforia, dal timore al più impavido coraggio, dalla razionalità all'irrazionalità e nuovamente alla razionalità. allo stesso modo – piccola parentesi – apprezzo di Camilleri il suo modo di introdurre, nelle storie di Montalbano in poche frasi, il più delle volte in bocca o nella mente del commissario, i suoi pensieri ed il suo modo di vedere situazioni ed avvenimenti d'attualità, spunti di riflessione più sociale che politica, che in maniera veloce e leggera riportano alla realtà e calano le indagini del commissario in una realtà che non è solo la Sicilia con le lotte e gli interessi di mafia e “l'onore” (quando non è l'omertà o la paura di ritorsioni?) che regola la vita delle persone più delle stesse leggi, ma l'Italia del gossip che sembra più importante della politica, e la “classe dirigente” sempre più lontana dalla vita comune di chi onestamente si guadagna (sempre meno, ahimé) il pane. Ma per tornare al discorso principale: i dubbi di Montalbano però non hanno un'età, nonostante quello che Camilleri vorrebbe farci credere. Certo, l'incertezza del commissario, nel vivere il colpo di fulmine che lo lega a Laura, è ancora più forte data la differenza d'età, ma questi dubbi sulla natura stessa dei suoi sentimenti (se si tratti cioè di sentimenti veri e puri verso di lei, o semplicemente di autocompiacimento, di sciocca vanità, per essere riuscito a 58 anni a far innamorare una ragazza) sono dubbi di una qualsiasi persona innamorata, di qualsiasi età! Sono i dubbi degli adolescenti – per i quali però forse è più facile lasciarsi andare; sono i dubbi dei trentenni e dei quarantenni, che rispetto agli adolescenti hanno qualche anno e qualche esperienza in più, sono i dubbi delle persone più mature... perché l'amore non ha età! E la mancanza di dialogo con lei, Laura, oggetto dei suoi desideri, dei suoi pensieri, accentua le sue incertezze, gliela fa vedere capace di gettarsi tra le braccia di Mimì alla prima occasione, e lo confonde e lo rende insicuro di se stesso e di lei, a tal punto da renderlo vulnerabile ai suoi stessi sbalzi d'umore, da renderlo meno lucido nell'affrontare non solo le indagini, ma anche quelle piccole grane che gli capitano ogni volta (delle quali lui stesso è causa e ragione, ma che questa volta non riesce a gestire in maniera chiara come vorrebbe) come le bugie che racconta a Lattes ed al questore, bugie che mai come ora gli si ritorcono contro; e le incomprensioni con Livia, lontanissima da lui e dal suo cuore, come non mai! Eppure i dubbi che lo attanagliano, e che riguardano i suoi sentimenti e la natura dei sentimenti di Laura, non gli fanno mettere in dubbio neanche per un istante la presenza (o forse sarebbe meglio dire “l'assenza”?) di Livia nella sua vita. Com'è possibile tutto ciò? Semplice! Livia fa parte di lui in maniera molto marginale: anzi, non fa parte della sua vita affatto! Si telefonano, spesso solo per discutere – ed il più delle volte neanche per cose serie – si vedono raramente, molto raramente... Perciò la vita di Salvo è e resta comunque una vita da single, che seppur formalmente legato ad una donna fisicamente (ed emotivamente, aggiungerei) lontana, non gli impedisce di vivere emozioni, eccitazioni, momenti di desiderio e di passione (che nei pochi libri che ho letto fino ad ora non sono mai stati consumati), ed innamoramenti. E tutto questo è indipendente dall'età. Anzi, la sua età matura lo rende solo più consapevole (sebbene lui stesso non se ne renda conto, e se ne senta invece maggiormente confuso) dell'importanza di quello che sta vivendo.

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