Questo libro raccoglie, organizzandoli intorno ad alcuni temi portanti, gli interventi su giornali e periodici attraverso cui Umberto Galimberti è andato registrando con acutezza eventi culturali, mutamenti di mentalità e di costume, partendo dalla pubblicazione di un'opera o dall'uscita di un libro le cui tematiche, meglio di altre, si prestavano a mettere a fuoco un problema. I problemi non sono inaugurati dai libri, ma dalle cose; al libro il compito di gettare uno sguardo profondo sulle cose. In questo rapporto vivo e mobile con il mondo della cultura che guarda le vicende degli uomini e l'andamento delle cose, possiamo qui apprendere come gli uomini si sono via via congedati dal mito senza per questo potersi sottrarre al lavoro del simbolo che opera comunque; come sono state tracciate le vie del pensiero sempre minacciate dalle incursioni di una follia che mai gli uomini possono congedare; come la psiche abbia giocato le movenze semplici del nostro corpo portandole a quell'espressività o a quelle allucinazioni di cui la sessualità è traccia ed equivoco, parola pronunciata ogni volta in una lingua non sua; come la società, inoltrandosi nell'orizzonte dispiegato dalla tecnica, abbia preso ad abitare con disinvoltura un mondo ancora troppo estraneo perché possa davvero essere sentito come la propria casa.