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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
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Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
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Michela L.


Huckelberry Finn
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"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Aleksandr Isaevǐc Soľzenicyn

Una giornata di Ivan Denisovic-La casa di Matrjona-Alla stazione

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Inserito il 22-05-2020 da
Disponibile in 0 librerie
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Nel 1962 la pubblicazione su rivista del romanzo breve "Una giornata di Ivan Denisovic" costituì un evento politico, oltreché letterario, che ebbe una enorme risonanza in tutto il mondo. Era la prima volta che il regime sovietico consentiva che si parlasse apertamente della realtà dei campi di concentramento. Ma non si trattava di un semplice documento. Solzenicyn si rivelava scrittore autentico nella descrizione oggettiva dello squallore quotidiano della vita nel gulag, dove l'istinto di sopravvivenza tende a cancellare ogni residuo di umanità. Con quel primo libro, il volume raccoglie altri due racconti che completano una sorta di autobiografia spirituale. "La casa di Matrjona" racconta l'inizio di una nuova vita dopo la scarcerazione, mentre "Alla stazione" spiega l'antefatto, cioè la denuncia immotivata che portò lo scrittore innocente a una condanna di otto anni. In queste pagine così misurate e così intense, Solzenicyn offre una meditazione sul mistero e sul destino dell'uomo che si ricollega idealmente a una tradizione letteraria e umanistica che ha i suoi capisaldi in Tolstoj e Dostoevskij.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 307

Formato: BOOK

ISBN-10: 8806151622

ISBN-13: 9788806151621

Data di pubblicazione: 1999

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Nel 1962 la pubblicazione su rivista del romanzo breve "Una giornata di Ivan Denisovic" costituì un evento politico, oltreché letterario, che ebbe una enorme risonanza in tutto il mondo. Era la prima volta che il regime sovietico consentiva che si parlasse apertamente della realtà dei campi di concentramento. Ma non si trattava di un semplice documento. Solzenicyn si rivelava scrittore autentico nella descrizione oggettiva dello squallore quotidiano della vita nel gulag, dove l'istinto di sopravvivenza tende a cancellare ogni residuo di umanità. Con quel primo libro, il volume raccoglie altri due racconti che completano una sorta di autobiografia spirituale. "La casa di Matrjona" racconta l'inizio di una nuova vita dopo la scarcerazione, mentre "Alla stazione" spiega l'antefatto, cioè la denuncia immotivata che portò lo scrittore innocente a una condanna di otto anni. In queste pagine così misurate e così intense, Solzenicyn offre una meditazione sul mistero e sul destino dell'uomo che si ricollega idealmente a una tradizione letteraria e umanistica che ha i suoi capisaldi in Tolstoj e Dostoevskij.

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