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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

Akribia


Don Chisciotte
Oltre un mese fa, 23-10-2023
Il delta di Venere
Anaïs Nin

Ma è terribile! Com'è possibile che sia considerato un classico della letteratura erotica?

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Tracy Chevalier

La ragazza con l'orecchino di perla

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 17 librerie
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 17 librerie

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi - privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" - è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna - piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente - che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.
Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.
Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile - tra Vermeer e Griet, l'artista e la serva, l'amato e l'amante, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette -, La ragazza con l'orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.
Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, è costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell'epoca, e tuttavia non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.

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Recensioni

Iris

Amando molto il dipinto, ho apprezzato la storia che l'autrice ha imbastito dietro a quegli occhi grandi, a quella bocca socchiusa, quasi ansante. Non riesco però a non provare antipatia per questa ragazza così figlia del suo tempo, così in balìa della vita, senza sogni, desideri, che si fa travolgere con la passività e l'ottusità tipici del suo basso ceto, nonostante le potenzialità. La Chevalier ci mostra un realismo storico a dir poco fastidioso, nel modo di pensare e di agire, quasi lei stessa avesse conosciuto quelle persone, quell'epoca, e fosse del tutto estranea ai preziosismi culturali che gli vengono attribuiti nel presente. Nega qualsiasi romantica o carezzevole visione del passato, mostrandolo invece mitigato da una forte crudezza, ineluttabilità del destino in tempi di estremo dislivello sociale. Senza però sfociare in un realismo crudo forzato e falso altrettanto. La capacità di rendere perfettamente credibili tempi, luoghi e caratteri persi e sconosciuti, è il talento di quest'autrice.

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Editore: Neri Pozza

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 237

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8873057705

ISBN-13: 9788873057703

Data di pubblicazione: 2000

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Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi - privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" - è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna - piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente - che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.
Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.
Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile - tra Vermeer e Griet, l'artista e la serva, l'amato e l'amante, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette -, La ragazza con l'orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.
Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, è costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell'epoca, e tuttavia non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.

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Amando molto il dipinto, ho apprezzato la storia che l'autrice ha imbastito dietro a quegli occhi grandi, a quella bocca socchiusa, quasi ansante. Non riesco però a non provare antipatia per questa ragazza così figlia del suo tempo, così in balìa della vita, senza sogni, desideri, che si fa travolgere con la passività e l'ottusità tipici del suo basso ceto, nonostante le potenzialità. La Chevalier ci mostra un realismo storico a dir poco fastidioso, nel modo di pensare e di agire, quasi lei stessa avesse conosciuto quelle persone, quell'epoca, e fosse del tutto estranea ai preziosismi culturali che gli vengono attribuiti nel presente. Nega qualsiasi romantica o carezzevole visione del passato, mostrandolo invece mitigato da una forte crudezza, ineluttabilità del destino in tempi di estremo dislivello sociale. Senza però sfociare in un realismo crudo forzato e falso altrettanto. La capacità di rendere perfettamente credibili tempi, luoghi e caratteri persi e sconosciuti, è il talento di quest'autrice.

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