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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Irene Nemirovsky

I doni della vita

Voto medio della comunità Lìberos
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Inserito il 11-05-2015 da gilberte
Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
Disponibile in 5 librerie
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Aggiornato il 11-05-2015 da gilberte
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Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera «fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni», e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama. Comincia così «il grande romanzo classico» di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent’anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi. E qui – nelle pagine conclusive del romanzo, allorché si compiono i destini dei personaggi che ha seguito con il suo sguardo affettuoso e ironico – Irène Némirovsky ci stupisce ancora una volta, dimostrando (esattamente come in Suite francese, la cui stesura portava avanti in parallelo, e di cui I doni della vita si può considerare una sorta di prova generale) una lucidità quasi profetica su quelli che saranno i destini dell’umanità tutta.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 218

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845923614

ISBN-13: 9788845923616

Data di pubblicazione: 2009

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Irene Nemirovsky

I doni della vita

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Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera «fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni», e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama. Comincia così «il grande romanzo classico» di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent’anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi. E qui – nelle pagine conclusive del romanzo, allorché si compiono i destini dei personaggi che ha seguito con il suo sguardo affettuoso e ironico – Irène Némirovsky ci stupisce ancora una volta, dimostrando (esattamente come in Suite francese, la cui stesura portava avanti in parallelo, e di cui I doni della vita si può considerare una sorta di prova generale) una lucidità quasi profetica su quelli che saranno i destini dell’umanità tutta.

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