Libro

Non mi è piaciuto quasi per niente. Il problema è principalmente nella scrittura, sciatta e piatta come poche; essendo un autore straniero, non si può escludere che si tratti solo di un problema di cattiva traduzione. Ci sono però anche particolari che non possono essere ricondotti ad un cattivo lavoro della traduttrice, come la ripetizione della presentazione di vari personaggi a diversi capitoli di distanza, come se il lettore fosse uno stupido incapace di ricordare chi è Tizio e quando è stato introdotto.
Contemporaneamente, non è chiaro il tono adottato dall’autore; vuole fare una parodia? Vuole far ridere con certe trovate? Perché il continuo passaggio da situazioni drammatiche (la condizione esistenziale di Kalix) ad altre più spensierate (i siparietti di Malveria) lasciano completamente spiazzati. Per altro, il 90% delle trovate non mi ha divertita quasi per nulla. Inoltre, i temi più complessi (i disturbi della personalità di Kalix, ad esempio) vengono trattati con una superficialità a dir poco sconcertante.
Di buono c’è che dopo un po’ ci si abitua al tono sgangherato del tutto, e si inizia a fare il callo a certe trovate fuori luogo. Il libro si lascia comunque leggere, e per un tomo di quasi settecento pagine non è poco. La trama è tutto sommato originale, la caratterizzazione dei licantropi inedita. Nel complesso, però, il libro ha un’aria raffazzonata e d’incuria generale che mi ha lasciata perplessa e non me l’ha fatto godere.