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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Marco Malvaldi

Odore di chiuso

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 13 librerie
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Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 13 librerie

In un castello della Maremma toscana vicino alla Bolgheri di Giosuè Carducci, arriva un venerdì di giugno del 1895 l'ingombrante e baffuto Pellegrino Artusi. Lo precede la fama del suo celebre "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", il brioso e colto manuale di cucina, primo del genere, con cui ha inventato la tradizione gastronomica italiana. Ma quella di gran cuoco è una notorietà che non gli giova del tutto al castello, dove dimora la famiglia del barone Romualdo Bonaiuti, gruppo tenacemente dedito al nulla. La formano i due figli maschi, Gaddo, dilettante poeta che spera sempre di incontrare Carducci, e Lapo, cacciatore di servette e contadine; la figlia Cecilia, di talento ma piegata a occupazioni donnesche; la vecchia baronessa Speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia che vorrebbe solo essere invisibile, e le due cugine zitelle. In più, la numerosa servitù, su cui spiccano la geniale cuoca, il maggiordomo Teodoro, e l'altera e procace cameriera Agatina. Contemporaneamente al cuoco letterato è giunto al castello il signor Ciceri, un fotografo: cosa sia venuto a fare al castello non è ben chiaro, come in verità anche l'Artusi. In questo umano e un po' sospetto entourage, piomba gelido il delitto. Teodoro è trovato avvelenato e poco dopo una schioppettata ferisce gravemente il barone Romualdo. I sospetti seguono la strada più semplice, verso la povera Agatina. Sarà Pellegrino Artusi a dare al delegato di polizia le dritte per ritrovare la pista giusta.

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Noce Moscata

Poteva essere un titolo alternativo. Ma poteva anche intitolarsi, che so.. "Sonno di cuoco, fumo sul fuoco" oppure.. "Non si fanno frittate senza rompere le uova". Tralasciando i giochetti di parole, chi rompe le uova in questo romanzo è proprio il gastronomo Pellegrino Artusi, che si improvvisa detective, dopo essere stato coinvolto in un delitto, in un castello della Maremma toscana. Con il suo fare pomposetto e da chef sazio di esperienze culinarie e non, indaga, illumina l'ispettore di turno (che ovviamente non è molto sveglio, come in quasi tutti i gialli nazional-popolari), e va via compiaciuto dopo aver svolto il suo dovere. Cos'altro dire? Ah si,dovrebbe essere un giallo. Anzi, lo è, solo che è un po' sbiadito, manca di sale, e non è colpa di Artusi. Forse è colpa degli interventi da maestrino di Malvaldi, che non contento di spiegarci cosa vogliono dire le sue allusioni durante il racconto, ci ribadisce il concetto a fine libro, sottolineando quello che già avevamo capito tutti, e chi non l'aveva ancora capito, se n'è reso conto in modo lampante nella paginetta(non è un diminutivo dispregiativo, è che le pagine sono proprio piccolette nell'edizione Sellerio) sul Codice Zanardelli, con il relativo insegnamento del nonno "Gli alberi non crescono tirandoli dall'alto" e la seguente risposta che avrebbe potuto dare Bossi, o Trota jr. Le allusioni quando non vengono ben contestualizzate stancano; stancano poi ancora di più quando ce le vogliono spiegare a tutti i costi ogni tre minuti, ma nello stesso tempo guai se ci dimostriamo così intelligenti da scoprire chi è l'assassino già dal primo capitolo (cosa che tra l'altro a me non è mai capitata, né credo capiterà mai, ammesso che la storia sia buona) Comunque a parte le digressioni del Malvaldi, devo rendergli atto sia del fatto che utilizzi l'italiano come Dio comanda, sia della ricetta dell'Artusi a fine libro, che se non altro vale la pena di provare. Quindi, alla fine della fiera, magari non è un giallo color oro e si adagia su qualche tonalità più tenue, però se riuscite a passare sopra certe cose, potrete trarne un discreto piacere. Buon Appetito a tutti..!!! Ops..cioè volevo dire..Buona lettura! P.S. E comunque che non mi sarebbe piaciuto tanto Malvaldi lo sapeva già, infatti a un certo punto dice: «..anche se c'era la noce moscata che io non la digerisco punto e mi torna sempre a gola [..] che le spezie possono giungere sgradite alle signore..» :) Intanto nella vita reale: oggi si sono sposati i Reali Inglesi, che insegnamento potrei trarne? Ummm, vediamo..forse che il detto "Who wants to buy a cow when the milk is so cheap?" vale in questo caso solo per lui, lei è stata una grande affarista.. ma si sa, dietro un uomo che incomincia a stempiarsi, c'è sempre una donna col parrucchino a portata di mano pronta a passarglielo. :)

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Editore: Sellerio

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 198

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8838925445

ISBN-13: 9788838925443

Data di pubblicazione: 2011

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Noce Moscata

Poteva essere un titolo alternativo. Ma poteva anche intitolarsi, che so.. "Sonno di cuoco, fumo sul fuoco" oppure.. "Non si fanno frittate senza rompere le uova". Tralasciando i giochetti di parole, chi rompe le uova in questo romanzo è proprio il gastronomo Pellegrino Artusi, che si improvvisa detective, dopo essere stato coinvolto in un delitto, in un castello della Maremma toscana. Con il suo fare pomposetto e da chef sazio di esperienze culinarie e non, indaga, illumina l'ispettore di turno (che ovviamente non è molto sveglio, come in quasi tutti i gialli nazional-popolari), e va via compiaciuto dopo aver svolto il suo dovere. Cos'altro dire? Ah si,dovrebbe essere un giallo. Anzi, lo è, solo che è un po' sbiadito, manca di sale, e non è colpa di Artusi. Forse è colpa degli interventi da maestrino di Malvaldi, che non contento di spiegarci cosa vogliono dire le sue allusioni durante il racconto, ci ribadisce il concetto a fine libro, sottolineando quello che già avevamo capito tutti, e chi non l'aveva ancora capito, se n'è reso conto in modo lampante nella paginetta(non è un diminutivo dispregiativo, è che le pagine sono proprio piccolette nell'edizione Sellerio) sul Codice Zanardelli, con il relativo insegnamento del nonno "Gli alberi non crescono tirandoli dall'alto" e la seguente risposta che avrebbe potuto dare Bossi, o Trota jr. Le allusioni quando non vengono ben contestualizzate stancano; stancano poi ancora di più quando ce le vogliono spiegare a tutti i costi ogni tre minuti, ma nello stesso tempo guai se ci dimostriamo così intelligenti da scoprire chi è l'assassino già dal primo capitolo (cosa che tra l'altro a me non è mai capitata, né credo capiterà mai, ammesso che la storia sia buona) Comunque a parte le digressioni del Malvaldi, devo rendergli atto sia del fatto che utilizzi l'italiano come Dio comanda, sia della ricetta dell'Artusi a fine libro, che se non altro vale la pena di provare. Quindi, alla fine della fiera, magari non è un giallo color oro e si adagia su qualche tonalità più tenue, però se riuscite a passare sopra certe cose, potrete trarne un discreto piacere. Buon Appetito a tutti..!!! Ops..cioè volevo dire..Buona lettura! P.S. E comunque che non mi sarebbe piaciuto tanto Malvaldi lo sapeva già, infatti a un certo punto dice: «..anche se c'era la noce moscata che io non la digerisco punto e mi torna sempre a gola [..] che le spezie possono giungere sgradite alle signore..» :) Intanto nella vita reale: oggi si sono sposati i Reali Inglesi, che insegnamento potrei trarne? Ummm, vediamo..forse che il detto "Who wants to buy a cow when the milk is so cheap?" vale in questo caso solo per lui, lei è stata una grande affarista.. ma si sa, dietro un uomo che incomincia a stempiarsi, c'è sempre una donna col parrucchino a portata di mano pronta a passarglielo. :)

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