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Carlo Lucarelli

L'estate torbida

Voto medio della comunità Lìberos
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Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 3 librerie
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Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 3 librerie

« - Allora da dove cominciamo? - Leonardi era in piedi nella stanza e si sfregava le mani una con l'altra, eccitato». Il commissario De Luca, nell'estate torbida seguente al tracollo del fascismo, è costretto ad indagare su una strage dai misteriosi moventi e dalle delicate implicanze.

Con L'estate torbida Carlo Lucarelli ha scritto il suo secondo romanzo giallo. Il primo - pubblicato nel 1990 da questa casa editrice col titolo Carta bianca - è nato da una tesi di laurea sulla polizia della Repubblica di Salò (nascita non singolare per chi sappia quanto il racconto poliziesco s'adagia sulla storia, sull'evento quotidiano, e quanto gli è parente l'occhio cinico o moralista dello storico). E dalla storia della polizia repubblichina, Lucarelli ha tratto, non tanto un singolo caso misterioso, quanto una atmosfera torbida, foriera di ogni possibile intrigo e di disillusione inquieta degli onesti: un miscuglio, letterariamente felice, di modernità raggiunta e senso dell'abisso, di lusso e precarietà, di lotta per la sopravvivenza e abbandono al destino. Ma soprattutto, ha distillato da quell'atmosfera un personaggio vivido, il commissario De Luca, uomo onesto e laico in un mondo di corruzione e di ideologie, funzionario fedele al dovere tra i felloni, moralmente certo, nel pieno della notte, che qualcosa va salvata alla luce che verrà. Nell'estate torbida seguente al tracollo del fascismo, De Luca, richiamato ufficiosamente a indagare, si occupa di una strage dai misteriosi moventi e dalle delicate implicanze.

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Editore: Sellerio

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 122

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8838907196

ISBN-13: 9788838907197

Data di pubblicazione: 1991

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Carlo Lucarelli

L'estate torbida

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« - Allora da dove cominciamo? - Leonardi era in piedi nella stanza e si sfregava le mani una con l'altra, eccitato». Il commissario De Luca, nell'estate torbida seguente al tracollo del fascismo, è costretto ad indagare su una strage dai misteriosi moventi e dalle delicate implicanze.

Con L'estate torbida Carlo Lucarelli ha scritto il suo secondo romanzo giallo. Il primo - pubblicato nel 1990 da questa casa editrice col titolo Carta bianca - è nato da una tesi di laurea sulla polizia della Repubblica di Salò (nascita non singolare per chi sappia quanto il racconto poliziesco s'adagia sulla storia, sull'evento quotidiano, e quanto gli è parente l'occhio cinico o moralista dello storico). E dalla storia della polizia repubblichina, Lucarelli ha tratto, non tanto un singolo caso misterioso, quanto una atmosfera torbida, foriera di ogni possibile intrigo e di disillusione inquieta degli onesti: un miscuglio, letterariamente felice, di modernità raggiunta e senso dell'abisso, di lusso e precarietà, di lotta per la sopravvivenza e abbandono al destino. Ma soprattutto, ha distillato da quell'atmosfera un personaggio vivido, il commissario De Luca, uomo onesto e laico in un mondo di corruzione e di ideologie, funzionario fedele al dovere tra i felloni, moralmente certo, nel pieno della notte, che qualcosa va salvata alla luce che verrà. Nell'estate torbida seguente al tracollo del fascismo, De Luca, richiamato ufficiosamente a indagare, si occupa di una strage dai misteriosi moventi e dalle delicate implicanze.

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