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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Antonia Arslan

La masseria delle allodole

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 9 librerie
Inserito il 28-09-2017 da Luisa
Aggiornato il 28-09-2017 da Luisa
Disponibile in 9 librerie

Uno dei romanzi italiani più fortunati degli ultimi anni esce ora in edizione speciale. Anni Venti: storia di una famiglia che vive in Armenia e che in attesa dell'arrivo di parenti trasferiti in Italia restaura una masseria per accoglierli. Ma la guerra e il genocidio sotto cui soccomberà il popolo armeno faranno sì che l'incontro con questi familiari italiani non avverrà mai. Sarà anzi uno dei più giovani, unico maschio sopravvissuto, a raggiungere l'Italia e a dare inizio a una speranza per la famiglia e il popolo che rappresenta.

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Recensioni

Vito Calabrese

È poco conosciuta questa pagina terrificante della storia. E’ stato il primo genocidio del 1900 per mano dei nazionalisti turchi (circa 1,2 milioni di morti), con un risvolto drammatico in più: è stato negato, cancellato, coperto dall'oblio. Negli ultimi anni, però, coloro che sono sopravvissuti, i loro figli o i loro nipoti, hanno iniziato un importante, faticoso e dolorosissimo lavoro di scavo per portare alla luce la memoria della tragedia. Il governo turco continua ancora oggi a rifiutare di riconoscere il genocidio ai danni degli armeni ed è questa una delle cause di tensione tra Unione Europea e il governo turco. In Francia una legge approvata da poco punisce con il carcere la negazione del genocidio armeno. Per contro, già da tempo la legislazione turca punisce con l'arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l'esistenza del genocidio degli armeni in quanto gesto anti-patriottico. In tale denuncia, comunque ritirata, è incappato Orhan Pamuk, a seguito di un'intervista ad un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno. In Italia Antonia Arslan pubblicò questo intenso romanzo nel 2004. La vicenda drammatica narrata dall’autrice è raccontata senza odio, ma facendo vibrare la parola scritta di bellezza e di amore per la vita. Il libro mi ha appassionato tantissimo. A fine lettura mi sentivo ARMENO tanto avevo empatizzato con la sventura di questo popolo. Ascoltavo la musica di Aram Khachaturian, Djivan Gasparyan, Kim Kashkashian, ho visto i film di Atom Egoyan. Non riuscivo a staccarmi dall’argomento. Mia moglie mi prendeva in giro. Il film dei pur bravi fratelli Taviani è assolutamente inferiore e non è riuscito a rendere descrivere l'orrore del genocidio armeno.

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Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 233

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8817016330

ISBN-13: 9788817016339

Data di pubblicazione: 2007

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Uno dei romanzi italiani più fortunati degli ultimi anni esce ora in edizione speciale. Anni Venti: storia di una famiglia che vive in Armenia e che in attesa dell'arrivo di parenti trasferiti in Italia restaura una masseria per accoglierli. Ma la guerra e il genocidio sotto cui soccomberà il popolo armeno faranno sì che l'incontro con questi familiari italiani non avverrà mai. Sarà anzi uno dei più giovani, unico maschio sopravvissuto, a raggiungere l'Italia e a dare inizio a una speranza per la famiglia e il popolo che rappresenta.

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Vito Calabrese

È poco conosciuta questa pagina terrificante della storia. E’ stato il primo genocidio del 1900 per mano dei nazionalisti turchi (circa 1,2 milioni di morti), con un risvolto drammatico in più: è stato negato, cancellato, coperto dall'oblio. Negli ultimi anni, però, coloro che sono sopravvissuti, i loro figli o i loro nipoti, hanno iniziato un importante, faticoso e dolorosissimo lavoro di scavo per portare alla luce la memoria della tragedia. Il governo turco continua ancora oggi a rifiutare di riconoscere il genocidio ai danni degli armeni ed è questa una delle cause di tensione tra Unione Europea e il governo turco. In Francia una legge approvata da poco punisce con il carcere la negazione del genocidio armeno. Per contro, già da tempo la legislazione turca punisce con l'arresto e la reclusione fino a tre anni il nominare in pubblico l'esistenza del genocidio degli armeni in quanto gesto anti-patriottico. In tale denuncia, comunque ritirata, è incappato Orhan Pamuk, a seguito di un'intervista ad un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno. In Italia Antonia Arslan pubblicò questo intenso romanzo nel 2004. La vicenda drammatica narrata dall’autrice è raccontata senza odio, ma facendo vibrare la parola scritta di bellezza e di amore per la vita. Il libro mi ha appassionato tantissimo. A fine lettura mi sentivo ARMENO tanto avevo empatizzato con la sventura di questo popolo. Ascoltavo la musica di Aram Khachaturian, Djivan Gasparyan, Kim Kashkashian, ho visto i film di Atom Egoyan. Non riuscivo a staccarmi dall’argomento. Mia moglie mi prendeva in giro. Il film dei pur bravi fratelli Taviani è assolutamente inferiore e non è riuscito a rendere descrivere l'orrore del genocidio armeno.

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