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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Lisa Corimbi

I partigiani del genoma

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-05-2016 da Mario
Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 8 librerie
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Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
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Mario

La Sardegna, terra, nell’immaginario collettivo, di sequestri, di sequestratori e di centenari, è al centro dell’intrigo internazionale raccontato ne “I partigiani del genoma” (2009, Aìsara, 231 pagine, 15 euro), romanzo d’esordio della giornalista olbiese Lisa Corimbi. Stefano, giornalista d’assalto di madre giapponese e di padre italiano, ha il sospetto che dietro alcuni recenti sequestri di persona in realtà non vi sia la "solita" anonima sequestri, bensì un’organizzazione ben più pericolosa composta da insospettabili che commissionano esperimenti medici sugli ostaggi, al fine di completare la mappatura del genoma umano, sotto l’egida di potentissime multinazionali senza scrupoli che si contendono a suon di miliardi i risultati di tali esperimenti. Un’idea e una trama originali, alle quali però uno stile spesso ridondante, e un “troppo detto” dopo l’altro, non rendono giustizia. Il chiaro richiamo a un notissimo sequestro di persona che, seppur conclusosi con la liberazione dell’ostaggio e la cattura dei sequestratori, ha avuto un drammatico strascico (il suicidio di un magistrato), risulta fuori luogo per non dire quasi fastidioso; i dialoghi appaiono artificiosi, le descrizioni non sono efficaci e i tempi, nonché i registri, narrativi subiscono oscillazioni che a volte appesantiscono la lettura, nonostante i numerosi quanto affascinanti richiami alla cultura orientale che pervade l’anima del protagonista; riferimenti che denotano una notevole documentazione specifica dell’autrice. A onor del vero qualche volta il lettore deve sospendere la lettura per riflettere su alcune suggestive ricostruzioni – che, sebbene frutto di fantasia, appaiono ben riferibili al “Progetto Genoma Umano” e ad altre questioni tipicamente sarde – ma ciò non appare sufficiente a colmare le tante incongruenze di quest’opera, a partire dal primo incontro del protagonista. I toni troppo calcati infine hanno sminuito l’efficacia del finale, peraltro intuibile già da metà libro. L’isola di pietra, la terra di conquista, la commistione di culture diverse, la bioetica, la globalizzazione, la rete, avrebbero potuto conferire maggior fascino a pagine indubbiamente destinate, nelle intenzioni dell’autrice, a toccare temi di notevole interesse. Un’opera trattata in salsa Dan Brown che lascia quel senso di già sentito, di déjà vu: la lotta tra il bene e il male, l’informazione compiacente, la corruzione, i poteri occulti, il bel mare sardo.

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Editore: Aìsara

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 230

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8861040403

ISBN-13: 9788861040403

Data di pubblicazione: 2009

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