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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Alessandro Baricco

Oceano mare

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 02-05-2016 da Mario
Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 26 librerie
Inserito il 02-05-2016 da Mario
Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 26 librerie

Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda AI mayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici, con una scrittura suggestiva, immaginifica e musicale.

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Recensioni

andreRHCP

il miglior libro di baricco.....non arrendetevi alle prime pagine

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Mario

Non sono riuscito ad andare oltre pagina venti (considerando che il libro vero e proprio inizia a pagina undici, ho resistito per circa nove pagine). Oceano Mare, di Alessandro Baricco (Universale Economica Feltrinelli) è praticamente illeggibile. Un insieme di frasi al limite del random che appesantiscono la narrazione, uno stile barocco, ridondante, sovrabbondante, pieno di pleonasmi e di metafore che uno si chiede per quale motivo questo libro non si incendi da solo. Sì, ho capito, l’idea è quello di indurre il lettore a leggere tra le frasi e a identificare tra esse il vero nucleo narrativo, però, che fatica! (pagina 14) … solo di rado, e in un modo che taluni, in quei momenti, nel vederla, si udivano dire, a bassa voce - Ne morirà Oppure - Ne morirà O anche - Ne morirà E perfino - Ne morirà. Cosa vuol dire? Ma è modo di iniziare un capitolo così? Con i puntini di sospensione e una frase completamente priva di senso? No, perché io lettore mi rifiuto di lambiccarmi il cervello per ore nel vano tentativo di trovare un senso, di indovinare un significato, di ogni periodo. Oppure: (pagina 16) È una specie di mistero, ma bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia, e dimenticare quel che si sa in modo che l’immaginazione possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere come l’anima non è sempre diamante ma alle volte velo di seta – questo posso capiròo – immagina un velo di seta trasparente, qualunque cosa potrebbe stracciarlo, anche uno sguardo, e pensa alla mano che lo prende – una mano di donna – sì – si muove lentamente e los tringe tra le dita, ma stringere è già troppo, lo solleva come se non fosse una mano ma un colpo di vento e lo chiude tra le dita come se non fossero dita ma… - come se non fossero dita ma pensieri. Così. Questa stanza è quella mano, e mia figlia è un velo di seta. Ma cosa vuol dire? Ma che c’entra? Ma dove sta ‘sto mistero? Boh. No, so che ciò mi renderà ulteriormente impopolare, però, davvero, è un libro che non mi piace. Ecco. Adieu.

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Editore: Feltrinelli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 212

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8807819686

ISBN-13: 9788807819681

Data di pubblicazione: 2007

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Aggiornato il 02-05-2016 da Mario
Disponibile in 26 librerie

Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda AI mayer, dove le tante storie confluiscono. Usando il mare come metafora esistenziale, Baricco narra dei suoi surreali personaggi, spaziando in vari registri stilistici, con una scrittura suggestiva, immaginifica e musicale.

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Non sono riuscito ad andare oltre pagina venti (considerando che il libro vero e proprio inizia a pagina undici, ho resistito per circa nove pagine). Oceano Mare, di Alessandro Baricco (Universale Economica Feltrinelli) è praticamente illeggibile. Un insieme di frasi al limite del random che appesantiscono la narrazione, uno stile barocco, ridondante, sovrabbondante, pieno di pleonasmi e di metafore che uno si chiede per quale motivo questo libro non si incendi da solo. Sì, ho capito, l’idea è quello di indurre il lettore a leggere tra le frasi e a identificare tra esse il vero nucleo narrativo, però, che fatica! (pagina 14) … solo di rado, e in un modo che taluni, in quei momenti, nel vederla, si udivano dire, a bassa voce - Ne morirà Oppure - Ne morirà O anche - Ne morirà E perfino - Ne morirà. Cosa vuol dire? Ma è modo di iniziare un capitolo così? Con i puntini di sospensione e una frase completamente priva di senso? No, perché io lettore mi rifiuto di lambiccarmi il cervello per ore nel vano tentativo di trovare un senso, di indovinare un significato, di ogni periodo. Oppure: (pagina 16) È una specie di mistero, ma bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia, e dimenticare quel che si sa in modo che l’immaginazione possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere come l’anima non è sempre diamante ma alle volte velo di seta – questo posso capiròo – immagina un velo di seta trasparente, qualunque cosa potrebbe stracciarlo, anche uno sguardo, e pensa alla mano che lo prende – una mano di donna – sì – si muove lentamente e los tringe tra le dita, ma stringere è già troppo, lo solleva come se non fosse una mano ma un colpo di vento e lo chiude tra le dita come se non fossero dita ma… - come se non fossero dita ma pensieri. Così. Questa stanza è quella mano, e mia figlia è un velo di seta. Ma cosa vuol dire? Ma che c’entra? Ma dove sta ‘sto mistero? Boh. No, so che ciò mi renderà ulteriormente impopolare, però, davvero, è un libro che non mi piace. Ecco. Adieu.

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